da Milano
Lepidemia innescata dai mutui subprime statunitensi «non può dirsi superata», al contrario «potrebbe dilatarsi» e Piazza Affari ne sconta le ricadute rivelando un buco da inizio anno del 28%, in molti casi più profondo di quello accusato dagli altri listini. Malgrado in Italia i danni siano stati ridotti, lo scenario è quindi cupo soprattutto per banche e assicurazioni. Anche per questo il presidente della Consob, Lamberto Cardia, chiede di sfoltire le regole e attacca il groviglio banche-fondi che imprigiona lindustria del risparmio gestito. In cambio lAuthority promette al gotha politico-finanziario accorso in Piazza Affari per la relazione annuale un sistema di sanzioni più flessibile e di cercare un «equilibrio» tra linteresse a ricevere informazioni tempestive che potrebbero acuire le tensioni e la trasparenza delle quotazioni. Visto il moltiplicarsi delle società che sfruttano le basse quotazioni per lasciare la Borsa (in gergo delisting) la Commissione sta inoltre studiando misure a difesa dei soci di minoranza, come ad esempio la riapertura dei termini delle offerte pubbliche.
Istituzionali più forti
Toni critici nei guardi delle agenzie di rating. La crisi subprime ha messo in discussione non solamente la capacità di analisi delle case specializzate ma «la validità» degli stessi modelli adottati, complice gli «effetti distorsivi» provocati da alcuni conflitti di interesse. In conclusione un «fallimento» per il mercato, attacca Cardia rimarcando come lItalia resti il Paese delle aziende familiari e dei patti di sindacato. Il panorama tuttavia sta cambiando e «cresce la presenza di investitori istituzionali, soprattutto internazionali, interessati a svolgere funzioni di stimolo e monitoraggio». Un riferimento indiretto allattacco del fondo britannico Algebris nei confronti delle Assicurazioni Generali. LAuthority ricorda sempre implicitamente la recente battaglia tra azionisti di maggioranza e minoranza per il rinnovo del collegio sindacale del Leone e «la difficoltà» a fare chiarezza tra le liste presentate.
Meno regole, bene lasse con Bankitalia Norme più semplici e meno oneri per le società quotate così da favorire la competitività della piazza finanziaria milanese. È il progetto di Consob che auspica anche una razionalizzazione del quadro normativo nazionale. Da evitare poi il rischio di interventi «fotocopia» da parte delle Authority. Ricredendosi dai propri dubbi, Cardia ha tuttavia giudicato «molto buono» laccordo di coordinamento con Bankitalia.
Il groviglio fondi-banche. Sullesempio del governatore di Bankitalia Mario Draghi, anchegli in platea, Cardia ha criticato la concentrazione delle Sgr in mano ai gruppi bancari. È una «debolezza strutturale» tanto che la Consob è pronta a intervenire per aumentare la concorrenza nelle reti distributive: oggi il 90% dei fondi comuni sono collocati da reti bancarie, che spesso hanno forti incentivi per la distribuzione di prodotti strutturati.
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