Economia

Allarme via email: attenti alle truffe sulle carte di credito. Ma è una bufala

Il testo di una mail, firmata Banca d'Italia, rivela che alcuni finti funzionari Visa chiamerebbero i clienti mettendoli in guardia su una frode

Allarme via email: attenti alle truffe  
sulle carte di credito. Ma è una bufala

Milano - Arriva una mail in redazione con un oggetto inequivocabile: "nuova truffa sulle carte di credito". Scarichiamo gli allegati - uno in word e l'altro in pdf - e cerchiamo di capire di cosa si tratti. L'inizio ci fa subito pensare alle classiche catene di Sant'Antonio. "Consiglio di girare questa e-mail anche ad amici e conoscenti per evitare spiacevoli sorprese. Una delle più importanti banche del Canada... sta allertando tutti i propri clienti circa una nuova truffa ai danni di possessori di carte di credito (Visa, Mastercard, etc.) che si sta allargando a tutto il continente americano ed è molto prevedibile che prestissimo raggiungerà l'Europa... La truffa si sta diffondendo dal Canada con velocità impressionante. In particolare si tratta di un modo piuttosto furbo per truffare i possessori di carte di credito".

La telefonata del funzionario Desiderosi di scoprire fino a che punto possa arrivare la fantasia di certi buontemponi decidiamo di arrivare fino in fondo, leggendo tutta la mail. Interessante il meccanismo della truffa che viene segnalato: "Una persona vi chiamerà al telefono dicendo: "Buongiorno, mi chiamo (Nome e Cognome) e La sto chiamando dall'ufficio antifrodi della Visa (oppure Mastercard, American Express, ecc.). La mia matricola di funzionario Visa è la 12460. Le telefono perché la sua carta è stata segnalata dal nostro sistema di sicurezza per aver fatto un acquisto insolito e io sono qui per verificare insieme a lei se si tratta di qualcosa di illegale oppure no. Guardi, si tratta della Sua carta di credito Visa emessa dalla Banca... (vi dirà il nome della vostra banca) Lei ha per caso acquistato recentemente dei biglietti aerei (o qualsiasi altra cosa) per 497.99 dollari (oppure Euro) da una società via Internet che ha sede in ....... ?".

Quei finti addebiti La mail va avanti spiegando altri dettagli interessanti. Il falso funzionario continuerà dicendo: "Guardi, le spiego brevemente, si tratta di una società che stiamo tenendo d'occhio poiché effettua degli addebiti tra 297 e 497 dollari (Euro) per volta e restando sotto i 500 dollari non è facilmente controllabile, dato il gran numero di transazioni che effettua ogni giorno in tutto il mondo. Ad ogni modo, se lei mi conferma di non aver effettuato con la sua carta nessun acquisto Internet per biglietti aerei di questo importo, con il suo aiuto abbiamo potuto appurare che si tratta di un tentativo di frode e così questa somma lei la vedrà addebitata sull'estratto conto del mese ma le verrà contemporaneamente eseguito lo storno per lo stesso importo non dovuto, così alla fine il saldo sarà pari. L'estratto conto verrà inviato come al solito al suo indirizzo che ci risulta essere in ________ (il vostro indirizzo), è corretto?". E voi direte ovviamente di sì... Allora lui/lei continuerà dicendo: "Ok, a questo punto apro una pratica interna antifrode. Se Lei avesse qualsiasi domanda o chiarimento da chiederci,chiami il nostro numero verde 800... e chieda dell'ufficio antifrodi Internet. Quando un mio collega le risponderà, abbia cura di dargli il codice di questa pratica che è il .............. (vi darà un numero a sei cifre) così che potrà rispondere a tutte le sue domande. Ha annotato il codice della pratica? Vuole che glielo ripeta?".

La telefonata va avanti A questo punto - prosegue il testo della mail - inizia la parte importante della truffa. Il falso funzionario vi dirà: "Un'ultima cosa ancora. Avrei bisogno di verificare se lei è davvero in possesso della sua carta: ce l'ha in mano in questo momento? Ok, allora dia uno sguardo ai numeri che trova sul retro: se guarda bene vedrà due numeri, uno di quattro cifre che è una parte del numero di serie della carta e l'altro di tre cifre (codice di sicurezza) che dimostra che lei è in possesso della carta. Queste ultime tre cifre sono quelle che vengono normalmente utilizzate per gli acquisti via Internet, poiché sono la prova che lei possiede fisicamente la carta. Me li può leggere per favore?" Una volta che glieli avrete letti, lui dirà: "Ok, codice corretto. Avevo solo bisogno della prova che la carta non fosse stata persa o rubata e che ne eravate ancora fisicamente in possesso. Ha qualche altra domanda da farmi?" Dopo che voi avete risposto di no, lui risponderà: "Molto bene, la ringrazio della collaborazione. In ogni caso non esiti a contattarci per qualsiasi necessità: buongiorno." E metterà giù il telefono".

I tre numeri di sicurezza Da parte vostra vi sentirete sollevati... hanno tentato di truffarvi, ma il solerte servizio antifrodi della Visa vi ha salvati in tempo. In fondo non gli avete detto quasi niente di importante e lui non vi ha mai chiesto il numero della carta... invece ha già incassato i vostri soldi. Già, perché gli avete letto i tre numeri del codice di sicurezza e certamente li ha già usati per addebitare la vostra carta. Infatti quello che i truffatori vogliono è proprio il codice di sicurezza a tre cifre sul retro della carta: gli altri dati se li erano già procurati, compreso il titolare, la data di emissione, di scadenza, il numero di serie della carta e persino il vostro indirizzo.

La prova della bufala Alla fine della mail apprendiamo che la dritta per non cascare nella truffa è anche firmata: "Manuela Russo - Banca d'Italia - Servizio Informazioni Sistema Creditizio Largo Guido Carli. 00044 Vermicino - Frascati (Roma)". Facciamo una rapida verifica e la Banca d'Italia ci informa che si tratta di una bufala. Per carità, il consiglio di non diffondere mai a nessuno i propri dati - e in special modo il codice di sicurezza della carta di credito, ma non solo quello - è buono e resta sempre valido. Ma la storiella della truffa segnalata dalla Royal Bank of Canada gira già da qualche anno: ne abbiamo trovato una traccia che risale all'agosto 2008. Ed è già approdata anche su Facebook. Sono passati quasi due anni e mezzo eppure continua a girare.

Potenze della rete? No, delle intramontabili catene di Sant'Antonio.

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