«Allinizio è stato un odore appena percettibile, poi con i minuti è diventato sempre più forte tanto da far diventare laria irrespirabile». Così Anna, lavorante in un negozio di parrucchiere in via Bellarmino 25 racconta i primi momenti della fuga di gas, causata dalla rottura di una condotta, che ieri mattina ha messo in allarme lintero quartiere. Inevitabile ricordare quanto successo un mese fa in via Lomellina, dove morirono quattro persone tra cui un bimbo di 7 anni. Questa volta nessuna tragedia, tanta paura, ma nel giro di unora la falla era stata tappata e veniva dato il cessato allarme. Ma nel pomeriggio ancora sirene spiegate per unaltra fuga in via Buschi, risolta però in breve tempo.
Sono circa le 9.30 quando loperatore di un ruspa sta lavorando in un prato allincrocio tra via Bellarmino e via Lassalle, non lontana da via Cermenate. La benna affonda di una trentina di centimetri e colpisce, spaccandolo, un tubo di ghisa sferoidale da 25 centimetri di diametro. Loperatore si accorge del pericolo e chiama il pronto intervento dellAem. Che fa scattare il piano di emergenza: polizia e ghisa per bloccare il traffico e transennare la zona, vigili del fuoco e ambulanze per fronteggiare eventuali emergenze. Dalla condotta intanto prende a uscire il gas che in pochi minuti ammorba laria nel raggio di un chilometro.
«Impossibile respirare - racconta ancora Anna - lodore era fortissimo e provocava irritazione alla gola. Anche adesso, a distanza di ore, non riesco a togliermi quel saporaccio dalla bocca». Non è stato però necessario un vero e proprio sgombero, le forze dellordine hanno solo badato che nessuno si avvicinasse allo scavo, raccomandando, se mai, di non uscire da casa. Alle 10.10 i tecnici dellAem individuano la rottura e iniziano le procedure per mettere la condotta «in sicurezza». In pratica infilando nel tubo un palloncino che poi, gonfiandosi, blocca la perdita. Operazione terminata alle 11. Anche se i lavori per la sostituzione del tratto rotto si sono poi protratti fino alle 15.30.
Ma, a emergenza finita, partono anche le polemiche: il tubo era vecchio ed era sistemato a non più di 30 centimetri di profondità, accusa la minoranza in consiglio comunale. Pronta la replica di Aem: la condotta non aveva più 20 anni ed è stata posata a circa un metro sottoterra, come impone la legge. E la diversa profondità, viene spiegata come unalterazione del livello del terreno. Alterazione avvenuta chissà quando e chissà perché. Ma appena chiuso lintervento ecco di nuovo tutti mobilitati intorno alle 17.30 per uno scantinato di via Buschi, periferia nord-est di Milano, saturo di gas. Una fuga sembra dipesa da un normale guasto.
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