Roma - La frenata è generalizzata. Il pil dei paesi industrializzati stenta a crescere. Ma in Italia la crescita si è arrestata. Anzi è vicina allo zero. Il rallentamento, secondo l'Ocse, è generalizzato: sul secondo trimestre il pil del’area dell’Ocse ha registrato un incremento dello 0,2% dal trimestre precedente, meno della metà della performance messa a segno all’inizio dell’anno. Il tasso di crescita su base annua si è invece ridotto all’1,9% a fronte del +2,5% che si era registrato sui primi tre mesi. Sommate, le sette maggiori economie avanzate hanno registrato un flebile +0,1% del pil, mentre il tasso di espansione su base annua si è ridotto all’1,5%, dal 2,1% dei primi tre mesi.
Italia in crisi Per l’Italia l’Ocse rileva una contrazione del pil dello 0,3% dal trimestre precedente e crescita zero su base annua. Negli Stati uniti, il pil è aumentato dello 0,5% dal trimestre precedente e dell’1,8% su base annua. L’area dell’euro ha accusato una generale contrazione dello 0,2% dal trimestre precedente e il tasso di crescita su base annua si è ridotto all’1,5%, dal 2,1% del primo trimestre. Oltre al dato italiano, sulla performance negativa di Eurolandia si fanno sentire i cali del pil della Germania (-0,5% rispetto al precedente triumestre e +1,7% su anno) e della Francia (-0,3% t/t e +1,1% su anno).
Record negativo in Giappone La più forte contrazione congiunturale del pil ha riguardato il Giappone: meno 0,6% dal trimestre precedente, mentre il tasso di espansione su base annua si è ridotto di due decimi di punto,
all’1%. L’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico raggruppa 30 tra i paesi maggiormente industrializzati. I dati sul pil vengono elaborati sulla base delle cifre fornite dai singoli stati membri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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