«Nella sola città di Milano e circondario, dove sono presenti circa 960mila impianti alimentati a gas per uso domestico e similari, il maggior numero di installazioni - circa il 93 per cento - negli appartamenti visitati ha delineato problemi strutturali». Lultima circolare della Procura dà la misura dellallarme. Troppi impianti non a norma, troppe le famiglie a rischio.
Il documento elenca le cause che sono allorigine dei casi - a volte anche mortali - di intossicazione. «Inefficienza dei camini, delle canne fumarie e dei sistemi alternativi di evacuazione dei prodotti della combustione quali i terminali di tiraggio a parete; la mancanza o linsufficiente ventilazione dei locali per lassenza o lerrato dimensionamento dellapertura di ventilazione; lobsolescenza o il degrado degli impianti e degli apparecchi per carenza di manutenzione».
Fattori di rischio «tali da costituire pericolo grave per la sicurezza delle persone ivi abitanti» annotano ancora in Procura, che invita le aziende erogatrici «allispezione amministrativa degli impianti alimentati a gas operando dintesa con lamministrazione dello stabile» qualora «il controllo concerne interi edifici, nei cui appartamenti si sospetti la presenza di impianti e installazioni di apparecchiature non conformi alla normativa vigente».
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