Allarme ricoveri, non c’è posto in ospedale

Allarme ricoveri, non c’è posto in ospedale

Gli ospedali sono in over booking. Non c’è un posto letto libero nemmeno a pagarlo oro, né in città né nelle corsie dell’hinterland. La situazione è la stessa sia nelle strutture pubbliche, sia in quelle private e convenzionate.
Dal Policlinico all’Humanitas, dal Fatebenefratelli al San Raffalele, l’emergenza è la stessa ovunque. Le ambulanze del 118 sono in difficoltà e tengono sott’occhio la situazione nei reparti minuto per minuto per capire dove portare i pazienti e dove no. Nella lista nera ci sono anche la clinica De Marchi, gli ospedali di Rho, Melegnano, Saronno, Garbagnate, Sesto San Giovanni. E ancora: il San Carlo, il San Paolo, il Sacco, la clinica San Giuseppe.
Il motivo del tutto esaurito è dovuto al grande freddo dei giorni scorsi. Particolarmente all’inizio della settimana il picco di infezioni, influenze con complicazione e problemi alle vie respiratorie si è fatto sentire in maniera acuta e le richieste di ricovero da parte di anziani, malati cronici e bambini è aumentata. E così tanti pazienti sono stati «dirottati» negli ospedali più piccoli.
«In pronto soccorso abbiamo il pienone» conferma Pasquale Ferrante, direttore sanitario della clinica Città studi, la ex Santa Rita. Lo stesso problema viene riscontrato anche negli ospedali più grossi, come il Sacco. Lì addirittura sono stati sospesi e rimandati i ricoveri non urgenti per recuperare qua e là posti letto da dedicare ai «malati del freddo». E in pronto soccorso sono state rimpinguate le squadre dei medici di turno. «Siamo riusciti a dare un letto a tutti - spiega Lucia Dolcetti, direttrice medica di presidio del Sacco -. Magari abbiamo tenuto qualche paziente per più tempo nelle stanze dell’astanteria del pronto soccorso, dove abbiamo nove posti. Oppure abbiamo riattivato qualche posto letto o ricoverato i malati in altri reparti. Insomma, abbiamo messo in atto tutte le strategie in nostro possesso per tamponare il problema». Eppure i numeri dei ricoveri sono gli stessi degli altri anni, non si sta vivendo nessun allarme particolare. «Confrontando i numeri con quelli dello stesso periodo del 2011 - spiega Dolcetti - non abbiamo rilevato situazioni anomale. Il trend è lo stesso dei giorni di freddo acuto».
L’emergenza letti dovrebbe essere smaltita nel giro di pochi giorni e i ritmi degli ospedali dovrebbero tornare alla normalità in breve tempo. In Regione Lombardia non è arrivato nessun «allarme rosso» sulla situazione ricoveri. «La rete ospedaliera è perfettamente in grado di assorbire la super richiesta di ricoveri - spiega l’assessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani -. I pazienti vengono spostati in altri ospedali rispetto a quelli in cui verrebbero portati in condizioni normali. Si chiama flessibilità della rete sanitaria». Qualcuno sospetta che l’emergenza sia nata dalla decisione di ridurre il numero dei posti letto all’interno dei reparti e pensa che per questo motivo i reparti di internistica siano al collasso. Insomma, dietro il tutto esaurito degli ospedali si pensa ci sia la nuova riorganizzazione del sistema sanitario lombardo, che punta a portare i malati fuori dagli ospedali e a ridurre posti letto e durata dei ricoveri.


Ma dal Pirellone arriva la smentita: «Sul territorio ci sono circa mille letti tecnici in meno - spiega Bresciani - e una cifra del genere non ha alcuna influenza sulla capacità di ricovero degli ospedali. Il problema sta semplicemente nelle condizioni del clima: con la neve e il freddo delle scorse settimane è normale che si sia arrivati a picchi del genere».

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