È di dieci roulotte e trenta baracche distrutte il bilancio dell’incendio che, nella sera di Capodanno, ha devastato il campo nomadi di via Triboniano, la baraccopoli di rom che ormai da anni ospita almeno mille persone alle spalle del cimitero Maggiore. Quasi tutti irregolari. Almeno fino a ieri mattina quando, con l’entrata della Romania nell’Unione europea, gli abitanti del campo si sono risvegliati cittadini europei. All’origine del disastro una stufetta a gas che ha appiccato il fuoco e provocato anche l’esplosione di alcune bombole con i vigili del fuoco intervenuti immediatamente con ben otto automezzi e impegnati fino a notte fonda per domare le fiamme. Il tutto, fortunatamente, senza danni alle persone che sono solamente state costrette a sfollare verso il dormitorio comunale di viale Ortles o a ricorrere all’ospitalità di amici e parenti.
Ancora un rogo, dunque, ed è il secondo così grave in pochi mesi nella favelas sempre più in espansione nella periferia nord-est della città, ma solo uno dei tanti che mettono quasi quotidianamente a rischio la vita degli occupanti. Un’emergenza, dunque, che non può più essere sottovalutata.(...)