Allarme rosso in Cassazione: Senese verso la procura generale

Un super comunista doc verso la carica di procuratore generale della Cassazione accende le polemiche. In discussione l’opportunità di scegliere un candidato come Salvatore Senese (nella foto) con evidenti matrici politiche in sostituzione, da fine novembre, di Mario Delli Priscoli. Il primo a scendere nell’arena e a risfoderare il mitico «piccone» è il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga che picchia, e duro, sull’ipotesi che sia proprio l’attuale presidente di sezione della Suprema corte il prescelto per l’incarico insieme con l’avvocato generale del Palazzaccio, Vitagliano Esposito.
«Mentre Silvio Berlusconi – scrive – è stato stoppato dalle minacce dell’Associazione nazionale magistrati e da An nel suo intendimento di realizzare profonde riforme in materia di giustizia, la sinistra sta per mettere a segno un colpo tramite la stessa Anm e il Csm: la nomina di uno dei più politicizzati membri dell’ordine giudiziario a procuratore generale della Repubblica presso la Cassazione: Salvatore Senese». Cossiga snocciola il cursus honorum politico di Senese, tra i fondatori di Magistratura democratica, più volte deputato di quello che definisce comunque il «Partito dei comunisti», vuoi che si chiami Pci, Pds o Ds. «Dopo nove anni di militanza comunista in Parlamento – prosegue – rientrò in magistratura.

È un fermo “giustizialista”, franco sostenitore da sempre di una concezione della giurisdizione come strumento per rendere giuridicamente costrittivi i pre-giudizi politici e morali e come strumento di una lotta politica volta a realizzare con la legge ma anche fuori o contro di essa obiettivi “progressisti”». Cossiga paventa il rischio che il Csm, in caso di veto del ministro Alfano, sollevi eccezione di costituzionalità. «Un bel colpo – conclude il presidente emerito – non c’è che dire».

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