Allarme rosso in cinque Regioni Il Pd è rimasto senza candidati

Celo, celo, manca. Nell’album Pd per le prossime elezioni regionali del 2010, mancano 5 figurine: Veneto, Lazio, Campania, Puglia e Calabria. Il paradosso è che le ultime quattro sono tutte regioni rosse ma gli uscenti sono praticamente degli «impresentabili».
Veneto. Il Pd punta tutto sul malumore di Giancarlo Galan e sulla voglia dell’Udc di appoggiare il governatore uscente, che in passato aveva ipotizzato una sua candidatura. Anche se i sondaggi danno al ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, sponsorizzato da Lega e Pdl, un vantaggio incolmabile.
Lazio. Il dopo Marrazzo in casa Pd è una straziante litania di «no, grazie». Nessuno, nemmeno il quotatissimo veltroniano Nicola Zingaretti se la sente di ereditare la scottante poltrona del governatore travolto dallo scandalo trans. Il presidente della Provincia di Roma, a meno di 24 ore dall’annuncio «mi candido», ha fatto una frettolosa retromarcia: «Contrordine, compagni, non ci sono le condizioni». Il rischio di perdere baracca (la Provincia) e burattini (la Regione) contro la corazzata schierata dall’Ugl Renata Polverini ha prevalso. Ieri intanto è spuntato l’ennesimo outsider, Mario Marazziti della Comunità Sant’Egidio, ma si fanno anche i nomi dell’attuale presidente in pectore Esterino Montino e dell’ex ministro prodiano Giovanna Melandri.
Campania. Antonio Bassolino traccheggia, dice che non si ricandiderà. Ma intanto lo stallo in casa Pd resta, anche in attesa di conoscere il nome dell’avversario. «Non è tanto importante chi sarà il candidato presidente ma la squadra che lavorerà per cambiare la Campania dopo 15 anni», ha detto il sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino, la cui candidatura è «congelata» in attesa degli sviluppi dell’inchiesta sui presunti legami tra lo stesso esponente Pdl e la camorra.
Puglia. Tra il governatore uscente Nichi Vendola e il sindaco di Bari Michele Emiliano è guerra aperta. I dalemiani vorrebbero far fuori l’esponente comunista, sulla cui giunta pesa l’inchiesta sulla sanità regionale della procura di Bari. Ma le primarie per la scelta del successore sembrano una strada poco percorribile: «Il Pd pugliese terrà un’assemblea regionale tra il 23 e il 24 dicembre - ha detto il segretario Pd regionale Sergio Blasi - sarà allora che decideremo ufficialmente». Emiliano è furioso: «Vendola usa la sua candidatura per costruire il secondo partito della sinistra, D’Alema e Bersani glielo impediscano».
Calabria. Ufficialmente il nome del candidato governatore si saprà il 10 gennaio, dopo le primarie finanziate dalla Regione Calabria.

L’uscente Agazio Loiero corre assieme ad altri tre bersaniani doc e spera nella riconferma, ma sulla sua testa pendono gli esiti dell’inchiesta Why Not: «Se mi condannano, lascio». I sondaggi danno il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti del Pdl al 40%.

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