Forse oggi potrebbe essere il giorno della vergogna, quello della messa a morte in un carcere iraniano col metodo barbarico della impiccagione, di Sakineh Ashtiani. La donna di 43 anni accusata di adulterio e complicità nellomicidio del marito, informa unorganizzazione per i diritti umani, si trova nella prigione di Tabriz e qui sarebbe giunta da Teheran unautorizzazione per una esecuzione della condanna in tempi rapidi.
Siccome è noto che in Iran le condanne a morte vengono solitamente eseguite il mercoledì, è purtroppo realistico pensare che proprio oggi il boia possa passare allazione. Il «Comitato internazionale contro le esecuzioni» aveva già riferito di altri sinistri sviluppi della vicenda: dalla sparizione di materiale processuale dallufficio del legale della donna, Houtan Kian, agli arresti dal 10 ottobre scorso insieme al figlio di Sakineh, Sajjad Ghaderzadeh. Entrambi sarebbero vittime di torture e pressioni da parte del regime. In carcere sono finiti anche due giornalisti tedeschi della Bild Zeitung, arrestati durante un blitz nellufficio dellavvocato a Tabriz.
Linquietante notizia ha provocato immediate reazioni sulla stampa e nel mondo politico a livello internazionale. In Italia, il ministro degli Esteri Franco Frattini e quello delle Pari Opportunità Mara Carfagna si sono rivolti con una nota congiunta alle autorità iraniane, chiedendo di sospendere lesecuzione. «Siamo fiduciosi - si legge nel testo - di poter trovare ascolto presso le autorità di un Paese come lIran che lItalia rispetta in quanto Stato sovrano e con il quale intende intrattenere un rapporto di dialogo costruttivo. Il nostro appello - hanno sottolineato i due ministri - non è contro lIran, ma per la vita di Sakineh, come abbiamo manifestato sin dallinizio della nostra campagna. Un riscontro positivo da parte iraniana a questa nostra sensibilità aiuterebbe quella fiducia reciproca che lItalia sta cercando di ripristinare con lIran malgrado il difficile momento internazionale».
La mobilitazione in Italia per salvare la vita alla donna iraniana condannata a morte (tra laltro, secondo la testimonianza di una sua compagna di cella, la confessione che lha incastrata le sarebbe stata estorta con linganno) è molto ampia e riguarda la destra come la sinistra.
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