Le primarie del Pd, la scelta del coordinatore regionale o del segretario nazionale, non sono esattamente elezioni costituzionalmente garantite. Non esiste una legge che disciplini i limiti della campagna elettorale «privata» di un partito. Eppure nel Pd volano le denunce di brogli e scorrettezze.
Il coordinatore genovese della mozione Franceschini-Cofferati, Claudio Regazzoni, chiederà infatti alla commissione provinciale di garanzia di valutare se invalidare le primarie dei circoli di Sestri Ponente e Prà, dove ieri allingresso dei seggi sono stati distribuiti agli elettori fac-simile delle schede con la preferenza per Bersani. «Sono fatti gravi, fuori dalle regole e dal buon senso politico, fatti che rasentano il ridicolo», afferma Regazzoni. Un «ridicolo» che però non si risolve in una risata. Quello che non si può fare per le elezioni generali, con il divieto assoluto di fare propaganda davanti ai seggi, non è certo regolamentato da legge per unoccasione privata come le primarie. Eppure la posta in gioco fa crescere anche la tensione.
Il circolo di Sestri Ponente ha 542 iscritti, quello di Prà 150; il primo dovrà esprimere 28 delegati al congresso provinciale e 26 a quello regionale, il secondo nove delegati a entrambi i congressi.
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