«Concentrare l'attenzione sulla filiera corta, anche attraverso una ristorazione tipicamente locale prodotta all'interno di scuole e ospedali, senza escludere l'aiuto di volontari e mamme. Il settore si è oramai trasformato in un processo industriale che non è più in grado di produrre i benefici sperati: non si mangia tanto bene e non si risparmia». Un ritorno dunque alle «mense fai da te», quello auspicato dal presidente della Regione Claudio Burlando, che ieri mattina ha lanciato nuovamente l'idea, a margine della presentazione del nuovo programma pluriennale della Fondazione Carige: «MareTerra di Liguria». Così mentre Burlando guarda al passato, la Fondazione Carige - insieme a Slow Food, alla Regione, alle Province, alle Camere di Commercio, ad alcuni comuni e all'Unioncamere Liguria - concentra l'attenzione sulla promozione e sulla valorizzazione del patrimonio regionale agro-alimentare e ittico. Il progetto, che ha ottenuto dalla Fondazione 400mila euro di finanziamento, ha un unico obiettivo: proporre una nuova idea di gastronomia, da raggiungere attraverso la valorizzazione dell'enogastronomia di qualità; salvaguardando le produzioni artigianali, le varietà vegetali e animali a rischio scomparsa; di informare ed educare il consumatore; di favorire un turismo attento e rispettoso promuovendo un'agricoltura pulita. «Un lavoro di rete e di sinergia che si propone come strumento di sviluppo locale, che deve partire anche dalla promozione delle tipicità della nostra terra - spiegano Pierluigi Vinai e Silvio Barbero, rispettivamente vice-presidente della Fondazione Carige e vice presidente di Slow Food Italia -. Si tratta di un grosso progetto culturale, fatto anche di laboratori, di educazione e di crescita. Un contributo concreto, insomma, per la salvaguardia e il rilancio della nostra terra». Un rilancio che inizia con l'attivazione di tre nuovi presidi alimentari, finalizzati al recupero di prodotti tipici a rischi estinzione: si tratta dell'albicocca di Valleggia, varietà prodotta dal Finalese al Varazzino; della mucca Cabannina, razza presente nella provincia di Genova e in alcune frazioni e del gallo nero della Val di Vara. Le aziende produttrici coinvolte nell'attività saranno sei, e i presidi saranno presentati al Salone del Gusto di Torino nell'edizione 2010. È inoltre prevista l'apertura di nuovi «Mercati della Terra» in Val Polcevera, a Spezia e a Sarzana (che si aggiungono a quello di Cairo Montenotte), dove la vendita diretta dei prodotti locali, riduce la filiera e crea nuove opportunità per i piccoli produttori. Con «Mare Terra di Liguria» verrà inoltre sancita un'alleanza tra ristoratori e produttori locali per valorizzare prodotti e piatti liguri. Per i più giovani, il programma prevede invece la creazione di «Orti in Condotta», un metodo di educazione alimentare basato sull'attività pratica di coltivazione, e sullo studio di trasformazione in cucina del prodotto.
A livello universitario, sono in calendario quattro stage per studenti del corso di laurea in Scienze Gastronomiche e dei master post-laurea dell'Università di Pollenzano e sedici corsi per i residenti. «MareTerra di Liguria» sarà presente al Salone del Gusto di Torino (21-25 ottobre 2010) con uno stand e a Slow Fish 2011 la rassegna ligure dedicata al pesce.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.