da Milano
Le dimissioni di Ugo Ruffolo dalla guida di Alleanza Assicurazioni non sono state un fulmine a ciel sereno: più volte, nellarco dellultimo anno, voci in tal senso si erano diffuse, erano state riportate da varie testate, ed erano sempre state regolarmente smentite. Come erano state smentite le motivazioni di tale gesto, ipotizzato già per la fine del 2007: presunti contrasti con la capogruppo Generali, legati a una diminuzione di autonomia della controllata rispetto alla controllante; ragioni allepoca respinte come «prive di fondamento».
Ieri Ugo Ruffolo ha declinato il suo incarico, assunto nel 2004, durante il cda riunito per i dati trimestrali (utile netto più 0,8%); la riunione, nella sede delle Generali in Piazza Cordusio, a Milano, è durata tre ore, Ruffolo se nè andato dopo unora. Nessuna motivazioni ufficiale; ufficiosamente la decisione viene messa in relazione con la vita privata.
Leffetto in Borsa è stato immediato: unimpennata di prezzi e di volumi che ha portato il titolo a guadagnare oltre il 4%, per poi chiudere a più 1,93% (nellintraday ha toccato 8,93 euro, nuovo record dellanno). Linterpretazione è semplice: il mercato si è messo a scommettere sul tante volte evocato delisting della compagnia-vita. Ma la precisazione delle Generali è stata perentoria: «Nessuna operazione in agenda su Alleanza», e la corsa del titolo si è sgonfiata. Peraltro - si fa notare da Trieste - più il titolo sale, più improbabile è un delisting.
La notizia delle dimissioni è stata diffusa dalle Generali, con una nota che intende allontanare illazioni annunciando che «la decisione (di Ruffolo, ndr) è stata presa di comune accordo anche con i vertici del gruppo Generali e trova motivazione nel completamento di un triennio di lavoro che ha visto realizzarsi il rilancio commerciale e la modernizzazione tecnico-organizzativa», e con il raggiungimento di «tutti gli obiettivi di cambiamento e di rilancio di Alleanza».
Interessante la decisione di non nominare un nuovo amministratore delegato: le deleghe finora appartenenti a Ruffolo sono state affidate al presidente Amato Luigi Molinari (un «presidente delegato», dunque), mentre le attività operative restano saldamente nelle mani dei due direttori generali, Sandro Panizza (finanza) e Luigi Rizzuti (area commerciale). Un vertice così composto viene ritenuto «stabile» dalle Generali, che sottolineano come proprio la conferma dei due uomini della squadra - «i più adatti a portare avanti il piano industriale al 2010, e indicati come successori dallo stesso Ruffolo» - sia una conferma implicita di un rapporto conclusosi senza contrasti. Il mandato di Ruffolo era stato rinnovato lo scorso anno fino al 2009.
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