Allegri esperimenti di improvvisazione teatrale

Alla Cometa Off la singolare proposta tra scena e letteratura mentre alla Comunità c’è «La maratona di New York» di Erba

Laura Novelli

Molto ricco si prefigura lo scenario delle diverse rassegne teatrali disseminate attualmente in città. Particolare rilievo merita la vetrina dell’ETI «Scritti di scena» nell’ambito della quale trovano collocazione due importanti debutti di questa settimana. Al teatro Tor Bella Monaca sono previste, oggi e domani, due repliche dell’ultimo lavoro del Teatro delle Albe, La mano de profundis rock, ispirato al romanzo La Mano di Luca Doninelli (racconto di Isabel e si suo fratello Jerry, un chitarrista rock che, convinto di «non avere più musica», si taglierà la mano e poi si suiciderà) e immaginato da Marco Martinelli e Ermanna Montanari come un’opera nera attraversata da musiche e suoni (di cui si fa eclettico strumento la voce stessa della Montanari) che trascendono le parole per attraversare le regioni «del sospiro, del lamento, o del grugnito». Sempre per «Scritti di scena» il teatro La Comunità ospita poi, da questa sera a domenica 14, la ripresa di un titolo cult di Edoardo Erba, Maratona di New York, nell’allestimento di Ninni Bruschetta con Totò Onnis e Federico Ceci per interpreti. Due amici si allenano per una gara ma per uno dei due la vita ha assunto ormai una piega assolutamente drammatica e l’amicizia diventa l’appiglio più prezioso: «una commedia che corre da sola - spiega l’autore - senza spinte, senza ribalte clamorose».
Chiusura all’insegna dell’innesto tra scena e letteratura per la manifestazione LET in cartellone (fino a domenica 7) alla Cometa Off: si intitola Allegro teatrale il vivace esperimento di improvvisazione, per così dire, «strutturata» cui danno anima, alternandosi di sera in sera, nomi quali Massimiliano Bruno, Valerio Aprea, Rocco Papaleo, Paolo Virzì, Paola Cortellesi e Cristina Pellegrino: protagonisti di un reading interamente dedicato alla scrittura di Francesco Piccolo (oltre ai ben noti volumi Se c’ero dormivo, Il tempo imperfetto, Allegro occidentale, qui si recuperano anche racconti inediti e meno noti) che procede per accumulo di materiali, per sovrapposizioni emotive, per contributi diversi e personali. A dare ritmo e uniformità al tutto ci pensa poi la musica originale di Antonello Aprea eseguita dal vivo. In seconda serata (alle 22.30) la rassegna di Testaccio vede in programma un testo surreale e curioso di Pietro De Silva (anche regista), L’alba del terzo millennio il titolo, dove si immagina che due uomini, attori avventizi di una sacra rappresentazione, vengano dimenticati in croce sul monte Soratte da tutti gli altri partecipanti, accorsi davanti alla Tv per un’importante partita di calcio e dimenticatisi senza troppi problemi dei due «ladroni». I quali non possono far altro che godersi la solitudine e ragionare - facendoci a nostra volta ragionare - su quel grottesco abbandono così simile agli addii più inattesi della vita (in scena ci sono Massimo De Lorenzo e Carlo De Ruggieri).
Al teatro Belli di Trastevere è invece in pieno svolgimento il minifestival di drammaturgia francese «Trend - nuove frontiere della scena europea» curato da Adriana Martino e Antonio Salines. Dopo lo sguardo rivolto, l’anno scorso, ai Paesi Scandinavi è ora la volta dei nostri cugini d’oltralpe, artefici di una scrittura quanto mia innovativa e molto ricercata sotto il profilo linguistico. Fino all’11 maggio il palcoscenico trasteverino ospita Cose dell’altro mondo del pluripremiato e noto Jean Noel Fenwick, autore frizzante e arguto che qui scandaglia i rivoli dell’animo umano attraverso l’incontro casuale di tre personaggi fortemente caratterizzati, un giornalista in carriera, un portaborse paranoico e un parrucchiere modaiolo.

A dirigere il lavoro è Enrico Metrella; nel casto figurano Laura Barocco, Stefano Piazzi e lo stesso Metrella. La vetrina francese, ideale prosecuzione, tra l’altro, di quella inglese conclusasi il 30 aprile, proseguirà fino al 3 giugno.

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