Allena De La Hoya per stendere suo figlio

Floyd Mayweather all’angolo del golden boy che in maggio affronterà Mayweather jr, il miglior pugile di oggi

da New York

Oscar De La Hoya contro Floyd Mayweather potrebbe essere il primo vero affare di questo nuovo secolo pugilistico: un campione affarista e il miglior pugile in circolazione in guardia contro tutti, padre compreso. Incontro previsto per il 5 maggio a Las Vegas. De La Hoya, soprannominato «Golden Boy», è un giovane vecchio (33 anni), ha vinto 10 titoli in 6 diverse categorie, oggi è campione per i medi junior dopo aver battuto in maggio il nicaraguense Mayorga. Mayweather, soprannominato «Pretty Boy», ha conquistato cinque titoli, l’ultimo, quello dei welters, il più recente, battendo l’argentino Carlos Baldomir. Affarone dal punto di vista del business: De La Hoya incasserà 25 milioni di dollari, Mayweather 10 ed entrambi hanno una percentuale sui diritti pay per view. «Puntiamo a 2 milioni di abbonati», ha detto De La Hoya con l’occhio dell’organizzatore. Finora il record appartiene al match Holyfield-Tyson (1,99 milioni).
Ma il pepe è altro: De La Hoya ha come allenatore Floyd Mayweather senior, ex pugile e padre del futuro avversario. I rapporti familiari non sembrano idilliaci. «Che padre sarei se allenassi Oscar per mettere ko mio figlio?», ha sempre ripetuto Floyd sr. in questi anni in cui è stato all’angolo di De La Hoya, Floyd ha portato al ring anche il figliolo, ma nel 1993 è andato in galera per quattro anni: traffico di stupefacenti. Floyd junior non è stato da meno: dentro e fuori dal carcere per varie ragioni, accusato perfino di avere picchiato la madre dei suoi figli. Dopo aver litigato con il padre, Mayweather si è affidato a Roger, lo zio, un altro grande del ring, ma ultimamente anche lui è finito in galera per aver usato troppo le mani. Ora Floyd senior dovrà scegliere: l’angolo di De La Hoya o un angolo neutro. Situazione inconsueta, anche se intorno al ring gli incroci di famiglia non mancano. Floyd sembra propenso a scegliere l’angolo del Golden boy.

Ma De La Hoya gli concederà la chance. «Lo vorrei sempre con me, fino al termine della carriera. Ho già cominciato a lavorare sulla dieta e sul peso. Gli parlerò e se stavolta non se la sentirà, troverò un’altra soluzione».

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