Si scrive Monza e Brianza, si legge Dario Allevi. È il candidato del centrodestra provinciali, alle prime elezioni provinciali per «costruire una Brianza dinamica, giovane e al passo con i tempi». Tranquilli, è un virgolettato che non è solo uno slogan: «Le frasi fatte e le parole d’ordine lasciamole alla sinistra» chiosa Dario: «Per cinque anni, la sinistra si è riempita la bocca della nuova realtà della Brianza provincia ma non ne ha neppure costruito la sede». No problem, aggiunge il candidato del Pdl: «Questa è la differenza che c’è tra noi e loro, il centrodestra risolve i problemi e si mette al servizio dei cittadini».
E, allora, nessun stupore se Allevi, attuale vicesindaco di Monza, vuol fare di Monza e Brianza una «provincia modello»: «Un modello di efficienza, una realtà leggera e al servizio del cittadino con le porte sempre spalancate». Parole che Allevi declina con una giunta «giovane e con voglia di fare» perché «amministrare significa occuparsi dei problemi e, quindi, stare sul territorio 24 ore su 24».
Insomma, nel futuro di Monza e Brianza c’è tanto pragmatismo che si coniuga pure nella memoria di chi, scomparso, ha dato corpo e anima per la nuova Provincia: «Penso al senatore Walter Fontana, a Giorgio Brambilla e a Umberto Pini che avrei voluto fossero qui, insieme a noi».
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