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Gli allibratori non lasciano speranze all'Italia del rugby: «Le perderà tutte»

É impietoso il pronostico dei bookmaker inglesi per gli azzurri che sabato pomeriggio giocano a Londra: sono i candidati perfetti per il «cucchiaio di legno»

Non c'è niente da fare. Per quanti sforzi metta in campo e quanti progressi faccia vedere, l'Italia non riesce a superare il muro dei pregiudizi. Per la stampa specializzata e per gli addetti ai lavori, la nazionale di Nick Mallett resta la sorella povera del rugby continentale, inevitabilmente destinata a svolgere un ruolo da materasso. E neanche le cose positive fatte vedere nel primo match di questa edizione del Sei Nazioni, perso sul filo del fischio finale contro un avversario tosto come l'Irlanda, ha fatto cambiare idea agli esperti.
Più di tante dichiarazioni di facciata, a capire come venga guardata la pallaovale azzurra tra gli addetti ai lavori sono come al solito le quotazioni dei bookmakers. Spietati per natura e per dovere professionale, dopo la partita di sabato gli allibratori hanno fatto precipitare a 300 le quotazioni per una vittoria azzurra del Sei Nazioni 2011. Obiettivo impossibile, insomma: e infatti non risulta che, nonostante le quote più che invitanti, qualcuno si stia azzardando a sprecare soldi puntando su un trionfo italiano. Un trofeo, secondo i bookmakers, gli azzurri lo possono conquistare: peccato che si tratti del premio meno ambito dello sport mondiale, quel «cucchiaio di legno» (simbolico ma assai ingombrante) che ogni Sei Nazioni va alla squadra che riesce nell'impresa di perdere tutte le partite.


Che anche quest'anno la sorte azzurra sia quella, gli scommettitori sembrano darlo quasi per scontato, visto che il «cucchiaio» azzurro è dato appena a 1,15: puntando un euro si incasserebbero appena quindici centesimi.

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