Alonso: «Non ci avrei mai scommesso» Ora guida il mondiale

Alonso e la Ferrari trionfano in Malesia con la benedizione di Giove Pluvio. Nel bagnatissimo Gp di Sepang vince a sorpresa lo spagnolo che balza anche in testa al Mondiale. E per l’Italia stavolta sono lacrime di gioia sulla stessa pista dove lo scorso autunno furono versate quelle di dolore per la morte di Marco Simoncelli. Un’impresa inaspettata e forse per questo ancora più bella. L’aveva detto Alonso: «Serve la gara perfetta, poi la pioggia può aiutarci». È stato buon profeta. Perché lui sbaglia poco e ieri niente, così come il team nella scelta della strategia e al pit stop. Il tutto su una pista bagnata.
Perché la pioggia si è presentata poco prima del via ed è diventata un diluvio dopo undici giri costringendo i giudici a sospendere la gara dopo quattro tornate in regime di safety car. Quasi un’ora di interruzione e poi la ripresa sempre dietro alla vettura di sicurezza. A questo punto è nato il capolavoro rosso. Alonso già risalito in quinta posizione grazie al pit al 5° (primo a farlo fra i big eccetto Button e Perez che aveva giocato a poker addirittura al primo giro subito su gomme wet) ha infilato Webber. Al sedicesimo giro la svolta: Hamilton esita al pit stop, lo spagnolo lo sorpassa perché i meccanici sono velocissimi. Dopo la sosta anche Button capitola rovinando alettone e gara toccando Karthikeyan. In pochi secondi la Mclaren “naufraga” mentre Alonso è irresistibile scappando a suon di giri record. Prima dei brividi finali. Perché Perez e la Sauber Ferrari con le gomme da asciutto “piombano” sul campione di Oviedo. Ma il messicano va largo alla curva 14 e Alonso può volare verso la prima gioia della stagione, ventottesima in carriera.
A motori spenti qualcuno farà notare, alludendo al fatto che il messicano è pilota della Ferrari Academy e il team svizzero ha motori del Cavallino, che poco prima dell’errore del messicano il box Sauber aveva detto a Perez «attento, abbiamo bisogno di questa posizione». Ma sarà lo stesso Sauber a chiudere la questione: «Gli abbiamo detto di stare attento perchè avevamo bisogno del risultato, i nostri avversari diretti, alle spalle, stavano andando a punti».
E comunque alla Rossa nulla può rovinare una giornata che diventa un trionfo. Grazie anche ai rivali: Vettel non prende punti per un contatto, ancora Karthikeyan. Si salva Hamilton, terzo. Non Massa: 15° e sempre più in crisi. E Fernando dirà: «Non avrei scommesso nulla su questa vittoria. L’obiettivo in queste prime gare era fare più punti possibile: ne abbiamo fatti 25 qui, un risultato incredibile». E poi: «La squadra ha fatto un lavoro fantastico, abbiamo massimizzato il nostro potenziale. Siamo passati alle slick nel momento giusto e fatto un pit stop perfetto. Sono orgoglioso di questo gruppo. È un momento duro per noi, ma questa domenica ce la ricorderemo... non sapevo nemmeno dove parcheggiare… Io? Ho guidato al massimo per tutta la corsa». Ma parlare di svolta è presto. «Non cambia nulla - concluderà -. Sul bagnato eravamo ok, ma sull’asciutto sono emerse le nostre carenze... Nei prossimi tre gp dovremo vedere miglioramenti». E il team principal Stefano Domenicali a confermare: «Sì, non cambia una virgola.

Sappiamo che non siamo competitivi per la vittoria in condizioni normali e che dobbiamo lavorare moltissimo. Questo successo ci deve dare una motivazione in più». Il campionato più lungo della storia regala il primo “raggio” a sorpresa. Per la Ferrari può essere la svolta mondiale.

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