Alpinista veneta muore: stava scendendo dal K3

Cristina Castagna, 31 anni, ha perso la vita cadendo in un crepaccio: stava scendendo dal K3, che aveva scalato con il suo compagno, Giampaolo Casarotto. L'alpinista, prima di partire, aveva scritto: "Se mi succedrà qualcosa lasciatemi dove la montagna mi ha chiamato a sè". Il sito di Cristina

Alpinista veneta muore: stava scendendo dal K3

Vicenza - L’alpinista veneta Cristina Castagna, 31 anni, è morta cadendo in un crepaccio mentre stava scendendo dal K3, nella catena pachistana del Karakorum. L’incidente mortale è avvenuto sabato scorso. La donna aveva scalato la montagna con il compagno, Giampaolo Casarotto, che ha confermato la morte.

Quelle sfide sopra gli 8mila Cristina aveva presentato la sua ennesima sfida all’inizio di giugno a Schio. Negli ultimi cinque anni, riferisce il quotidiano, aveva messo a segno, una dopo l’altra, delle pregevoli ascensioni oltre gli 8 mila fino a raggiungere nel 2008 il Makalu, prima donna italiana.

Soprannominata "il grillo" Era soprannominata "el grio" (il grillo), quello scherzoso soprannome che le aveva messo il padre da piccola perché non stava mai ferma: voleva diventare una delle più grande scalatrici. Cristina e Giampaolo aveva conquistato il K3 ventisette anni dopo che lo scalatore vicentino Renato Casarotto, morto in un crapaccio sul K2 nel 1986, che era salito per primo lungo lo spigolo nord del Broad Peak.

Il racconto della tragedia "L’avevo davanti a me a una decina di metri quando è scivolata - ha riferito Casarotto al telefono satellitare - stavamo scendendo dal campo 4 quando Cristina è come fosse inciampata. Ha sbattuto contro alcune rocce poi è precipitata in un crepaccio. Quando l’ho raggiunta, purtroppo era già morta. Non mi sono rimaste che le lacrime".

Resterà sulla montagna Il corpo dell’alpinista probabilmente rimarrà sul K3: è ad un’altitudine troppo elevata perché un elicottero possa recuperarlo e d’altra parte, prima di partire, la stessa Cristina aveva espresso il desiderio che in caso di incidente fosse lasciata a riposare tra le montagne.

L'ultimo biglietto I familiari di Cristina hanno trovato un biglietto nel quale la donna prima di partire aveva scritto: "Se mi succederà

qualcosa lasciatemi dove la montagna mi ha chiamato a sé". Un sinistro messaggio nel quale la scalatrice, pur essendo esperta di montagna, lasciava capire di avere bene a mente quali fossero i rischi della propria passione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica