Alta Roma Anche l’«Ethical fashion» sulle passerelle

Ci sarà anche l’«Ethical Fashion» sulle passerelle romane di alta moda, che si apriranno domani sera. Con gli abiti di tre stilisti africani, le creazioni in tessuti naturali disegnate da Carlo Contrada per il marchio italiano Nathu e le borse realizzate con materiale riciclato dalle donne del Camerun per Ilaria Venturini Fendi.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra Alta Roma e Itc (International Trade Centre, il braccio operativo dell’Onu) per favorire la produzione e il consumo di moda etica di alta qualità e favorire gli investimenti delle aziende di moda nei paesi africani, diventa quest’anno una vera sezione di AltaRoma. I tre stilisti africani, Silvia Owori dell’Uganda, Imane Ayissi del Cameroun e Kofi Ansah del Ghana, sfileranno lunedì 2 febbraio alle 15 nel complesso del Santo Spirito in Sassia. La performance sarà accompagnata da Ballake Sissoko, il più grande suonatore al mondo dell’arpa a 21 corde chiamata Kora. Nelle piccole comunità di Cameroun, Mali, Ghana, Uganda dove lavorano i tre designer si producono tessuti e accessori con materiali autoctoni per una moda che definiscono «reponsabile, compatibile con l’ambiente e volta a ridurre la povertà e a fornire opportunità lavorative». Vedremo, dunque, l’ «Uganda organic collection» della Owori con sofisticati abiti in cotone organico arricchiti da collane di coloratissime perle di carta; la collezione «Voodoo Mood» di Ayssi, che fa omaggio alla spiritualità africana con abiti magici; e i modelli per le «Eroine del deserto» di Ansah, che interpreta in chiave contemporanea la natura nomade ed equestre delle tribù africane.
Sempre lunedì, ma alle 11, al Santo Spirito sfileranno gli abiti del giovane Contrada, realizzati dal marchio Nathu, che fonde lusso e natura utilizzando tessuti biologici e naturali, ottenuti da fibre selezionate in diversi paesi del mondo ma esclusivamente «made in Italy».
Il terzo appuntamento è nella stessa giornata, alle 16,30, con la collezione di borse «Carmina Campus». Ilaria Venturini Fendi, figlia di Anna Fendi ed exdirettore creativo di Fendissime, ha dichiarato guerra agli sprechi e presenterà nella sua nuova boutique RE(f)USE a via Fontanella Borghese accessori, oggetti e arredi esclusivamente realizzati con materiali riciclati o di riuso. In particolare le borse, diverse una dall’altra e numerate, custodite in una stanza-caveau.

Dopo le Message bags, l’ultima novità sono le Cameroon bags, che utilizzano cappelli lavorati all’uncinetto dalle donne di quel Paese: piccole borse in varie misure e diversi colori, foderate di tessuti vintage accostati alla pelle, alla pelliccia, agli stampati. Cinghie per serranda o strisce di cuoio fanno da manici e una sottile tracollina in plastica permette di indossarle a spalla.

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