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Alta Roma Balestra: «Organizzazione inefficiente»

«Due volte ho detto no, ma se mi proponessero ancora di fare il presidente di Alta Roma, a certe condizioni potrei accetterei». Renato Balestra non vuol dire che si autocandida, ma alla vigilia della sua sfilata di stasera al Santo Spirito in Sassia, parla di disponibilità. E annuncia, dopo Sarli e Gattinoni, che se le cose continuano così la prossima volta presenterà la collezione in atelier, fuori dal calendario di Alta Roma. Raffaella Curiel è già uscita da un anno e ieri ha mostrato le sue raffinate creazioni orientaleggianti a signore vip, da Isabella Alemanno a Maddalena Letta, in un albergo dopo aver sfilato a Milano. E Lorenzo Riva, che è in programma, oggi farà una minipresentazione in hotel.
Le polemiche montano, nella terza giornata della kermesse . E sotto accusa c’è soprattutto la presidente di Alta Roma, Nicoletta Fiorucci. É a lei che allude Balestra, quando dice:« Mi ha scioccato sentire che all’annuncio di ritiro di Sarli si è risposto: “Ce ne faremo una ragione e continueremo con i giovani“. Questo è irresponsabile, insensato. I giovani vanno aiutati, ma con una sezione a parte. Non reggono il calendario perchè non si scopre un genio ad ogni stagione». Alta Romadice che mancano i soldi, ma Balestra replica: «Finchè si offre pane e salame, certo: offriamo caviale e i soldi arriveranno, magari con qualche privato.Ora l’organizzazione è inefficiente». Per la Curiel, le 5-6 maison storiche dell’alta moda sono «scomode, creano problemi, costano troppo». «Ecco perchè vogliono tagliarci fuori. Ma noi dobbiamo andare avanti, perchè abbiamo il dovere morale di salvare l’alto artigianato del nostro Paese». Il G8 con tutte le first ladies, poi, per la moda è stata «un’occasione mancata». All’incontro arriva il vicepresidente di Alta Roma, Sandro Di Castro, col ramoscello d’ulivo: «Riprendiamo il dialogo,abbassiamo i toni polemici e facciamo una tregua, come invoca anche il presidente Napolitano. Cercheremo nuove strategie». Forse, qualcuno si è accorto che si sta toccando il fondo. I due giovani stilisti Grimaldi e Giardina, che ai Mercati di Traiano ieri hanno presentato abiti pompeiani, si offrono come mediatori nella lite. Sfilano intanto gli abiti sontuosi che il libanese Tony Ward dedica alle donne vittime di violenze. Il ricavato della vendita di un abito da sposa da 100mila euro andrà alle associazioni che le aiutano.

Fuori calendario, la sempre originale Susanna Liso mostra su un barcone sul Tevere i modelli che hanno avuto successo anche alle sfilate di Parigi, dove tornerà a settembre. Bella location per il libanese Abed Mahfouz, all’Arco di Costantino.

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