Un’altra studentessa americana stuprata a Roma

Alessia Marani

da Roma

Terzo stupro in due giorni nella Capitale. Ancora una volta la vittima è una studentessa americana, questa volta violentata nel bagno di una discoteca in pieno centro, a due passi da piazza Navona. Complice qualche bicchiere di troppo, la ragazza intorno alle due si ritrova chiusa a chiave nella toilette del locale, su di lei s’avventa un italiano di circa 30 anni, conosciuto poco prima. Angy (è un nome di fantasia) al club di via de’ Nari era entrata lunedì in tarda serata insieme con un gruppo di connazionali. «Siamo sconcertati - racconta il proprietario della discoteca - nessuno si è accorto di nulla. La nostra selezione è molto restrittiva. Per il ristorante è d’obbligo la prenotazione, al dopocena s’accede per lista d’inviti. C’è un cameriere per ogni tavolo e un’addetta alle pulizie dei bagni. La vicenda ci sbalordisce». Il trentenne potrebbe essere già stato identificato, dunque. Per tutta la giornata di ieri, intanto, negli uffici della IV sezione della squadra mobile capitolina hanno sfilato una ventina di testimoni: gli amici della giovane, i dipendenti e buttafuori del locale, i pr e il titolare. Angy dopo la violenza avrebbe raggiunto all’uscita il suo gruppo. L’italiano l’avrebbe preceduta e lasciando il night avrebbe avuto anche uno scambio di battute con la comitiva statunitense che, però, non immaginava quel che era successo. L’americana poi si sarebbe confidata con delle amiche prima di ricorrere alle cure mediche dei sanitari dell’ospedale Santo Spirito.

Un triste record di violenze per la Città Eterna, dove domenica un’altra ragazza proveniente da Washington era stata costretta a subire violenza da un balordo sotto la minaccia di un coltello, e una giovane nomade era stata gettata via in un cassonetto dei rifiuti dall’ex compagno dopo una nottata di sevizie.

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