Altri 3 morti sotto le valanghe

Non finisce la triste conta delle vittime della montagna. Ieri altre tre. Due persone, sembra residenti nella provincia di Ravenna, sono state trovate morte sotto una valanga nelle Dolomiti di Sesto in provincia di Bolzano. A dare l’allarme i familiari di uno dei due escursionisti. Immediatamente sono state avviate le ricerche, con l’uso di due elicotteri. Un corpo è stato recuperato nei pressi del rifugio Comici, per trovare il compagno, invece, le ricerche ripartiranno stamane.
Altro incidente sempre in Alto Adige. A perdere la vita davanti agli occhi del suo compagno, sul ghiacciaio del Toula (Aosta), nel massiccio del Monte Bianco, Daniela Schmied, di 47 anni, tedesca ma residente a Chamonix (Francia). La donna è stata travolta dalla valanga che l’ha trascinata a valle per 2.000 metri, mentre stava sciando con il suo compagno, Marco Gaiani, guida alpina e maestro di sci di Chamonix. L’incidente è avvenuto poco dopo le 11 in quello che è considerato uno dei più suggestivi e frequentati paradisi dello sci fuori pista d’Europa. Un itinerario molto battuto anche oggi, malgrado il bollettino valanghe sconsigliasse le discese e indicasse pericolo «forte», quarto grado su una scala di cinque punti. Che ieri, in quella parte di Valle d’Aosta, l’equilibrio della neve fosse precario era stato chiaro sin dall’alba. Alle 4, a pochi chilometri di distanza, a Lavancher, il silenzio era stato squarciato da una slavina che ha lambito le case del fondo valle.


E sempre ieri, stavolta in Veneto, l’imprudenza e la stupidità di due sciatori che andavano fuoripista ha provocato una grossa slavina che ha investito la strada del passo Fedaia, a Rocca Pietore, in provincia di Belluno.

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