Altri 50 profughi dalla Croce Rossa. Il Comune attacca la Regione

Altri cinquanta profughi sono arrivati a Milano e sono stati accolti dal centro d’emergenza della Croce Rossa del Parco Nord. Sono di diverse nazionalità, asiatiche e africane. Tra di loro anche due donne. Il loro viaggio in pullman è partito dal centro di prima accoglienza pugliese di Manduria e il parco Nord è stata solo una tappa di «smistamento», prima che i profughi fossero destinati a diversi comuni lombardi. Il progetto della Protezione civile, infatti, prevede che i nuovi arrivati siano spalmati il più possibile sul territorio, così da non creare difficoltà di convivenza con la popolazione locale.
La Croce Rossa opera anche nella struttura alberghiera di Pieve Emanuele, dove continua l’assistenza a 360 migranti ospiti del residence Ripamonti: quattro i volontari e gli operatori impiegati. La Croce Rossa ha messo a disposizione anche un mediatore linguistico-culturale. Un presidio della Cri è attivo pure a San Zenone al Lambro, per aiutare i 46 profughi ospiti nella cittadina.
Palazzo Marino, chiamato in causa dal continuo afflusso di profughi a Milano, rimbalza la questione sul Pirellone. A parlare è l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino: «L’impegno della Croce Rossa Italiana è lodevole. Quel che ora serve è una maggiore collaborazione tra la Regione e i Comuni. Non si può pensare che una vicenda tanto delicata, probabilmente destinata a crescere in futuro, non venga gestita in modo responsabile da parte di Regione Lombardia».
La Regione replica con una nota piccata, in cui sostiene che il neo assessore non è al corrente del tema di cui è chiamato ad occuparsi: «A meno di quarantotto ore dalla sua nomina Majorino fa già registrare il suo primo scivolone. Si informi prima di parlare: il compito di soggetto attuatore è stato affidato dalla Protezione civile al dottor Roberto Giarola. Regione Lombardia svolge con perfetto tempismo e attenzione il proprio ruolo, ma il compito di regìa spetta al dottor Giarola. Ci auguriamo che il sindaco di Milano sia più avveduto del suo assessore».


Nei giorni scorsi la medesima polemica è stata sollevata da altri primi cittadini toccati dall’arrivo dei profughi, tra cui il sindaco di Varese, il leghista Attilio Fontana, e il sindaco di Sesto San Giovanni, il pd Giorgio Oldrini. A scegliere il responsabile dell’emergenza profughi per la Lombardia è stata la Protezione civile nazionale, che condivide la competenza sui profughi con il ministero dell’Interno.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica