Altri soldati per le pattuglie miste «Con loro reati già scesi del 40%»

Arrivano i nostri! Dalla settimana prossima le strade milanesi saranno sorvegliate dall’occhio delle nuove pattuglie che veglieranno sulla città. Una cinquantina circa di militari infatti andranno a rinforzare le file dei soldati impegnati dal 4 agosto scorso nell’operazione «Strade sicure». Ora il decreto viene rinnovato, i militari di stanza a Milano confermati e nuovi rinforzi pronti a prendere servizio, come garantisce il ministro della Difesa Ignazio La Russa.
La mappa dei nuovi siti da presidiare, che andranno ad aggiungersi ai 21 già sotto controllo, è pronta: Navigli, con particolare attenzione a via Gola, un tempo sede del centro sociale Orso, il parco Lambro, la Martesana, via Vaiano Valle/San Dionigi, dove si trovava un campo rom abusivo, via Salomone, l’area intorno all’Ortomercato, piazza Prealpi, zona Certosa, l’ex stazione ferroviaria di Scalo Romana e dintorni, ovvero piazzale Lodi, via Scheiwiller, Gonzales e Longanesi.
Entro i primi dieci giorni di agosto, arriveranno 1250 uomini in mimetica in tutta Italia, di cui una cinquantina a Milano per affiancare i 424 soldati che già compongono le pattuglie miste, come suggerisce La Russa: «Impiegherei i militari in più nelle pattuglie anziché nel presidio dei luoghi sensibili in modo da avere una presenza e un controllo preventivo sul territorio. I militari insieme a polizia e carabinieri hanno dato grandi risultati, come la riduzione fino al 40 per cento dei reati nei quartieri in cui sono stati dispiegati».
Che la presenza dei militari in strada aumenti la percezione di sicurezza è cosa nota, tanto che si moltiplicano le richieste per avere soldati in tutta Italia: «È il ministro Maroni che preside il comitato per la sicurezza che decide, ma tra le varie richieste di più militari - risponde il ministro della Difesa - ne sono arrivati anche da Sesto San Giovanni».

Non perde tempo il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà nel far valere le ragioni del territorio: «C’è un bisogno diffuso di sicurezza che riguarda l’intera area metropolitana milanese e non si limita alla città di Milano e alla sua periferia: occorrono militari in tutti i comuni della Provincia, dal momento che anche nel territorio dell’hinterland accadono episodi delittuosi, come recentemente verificato a Sesto San Giovanni e a Cinisello Balsamo».

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