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Super Bowl 2024, tutte le regole del football americano da sapere

Prima dell'evento di domenica notte, chi non è malato di football potrebbe avere qualche dubbio su alcune regole dello sport americano per eccellenza. Ecco la nostra guida per apprezzare il Super Bowl LVIII, la partita per la quale l'America si ferma

Super Bowl 2024, tutte le regole del football americano da sapere
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Ora che la cosiddetta Super Bowl Week, una serie di appuntamenti che attirano l'attenzione di un paese intero, è quasi finita, tempo di prepararsi all'unico evento sportivo che ogni anno unisce un paese enorme e incredibilmente diviso come gli Stati Uniti. Visto che è disponibile in chiaro anche in Italia, i curiosi che si avvicinassero a questo sport potrebbero avere qualche problema nel capire questa partita molto particolare. Chi di solito segue solo il calcio potrebbe trovarsi disorientato di fronte ad azioni che durano pochi secondi, nonché a decisioni all'apparenza incomprensibili. Il football è uno sport complicato, dove si potrebbe parlare per ore dei dettagli tecnici o delle filosofie di due degli allenatori più famosi degli ultimi anni, Kyle Shanahan ed Andy Reid. Cercheremo di volare basso, per così dire, ma senza semplificare troppo quello che rende il football unico. La speranza, ovviamente, è che conoscendo meglio le regole potrete anche voi entrare nella crescente comunità dei malati di football italiani. Sareste sicuramente i benvenuti.

Che differenza c'è tra rugby e football?

Si farebbe forse prima a dire quali siano le similarità tra questi due giochi dalle radici simili. La palla è ovale e sembra uguale anche se ci sono alcune differenze fondamentali ma le regole sono molto diverse, come alcuni concetti di base. La differenza più evidente è forse nel fatto che l’avanzamento della palla nel rugby avviene in maniera continua fino a quando non viene commesso un fallo o la palla esce dal campo. Nel football, invece, ogni volta che un giocatore è placcato, il pallone tocca terra o viene commesso un fallo, l’azione è interrotta.

McCaffrey touchdown 49ers Ravens 2023

La seconda differenza fondamentale è che nel rugby è impossibile per un giocatore passare la palla ad un compagno che si trova più avanti, solo indietro. Nel rugby puoi calciare la palla ma questo significa consegnarla all’avversario o giocarsela dalla rimessa in campo. Nel football, invece, è consentito ai giocatori dietro alla linea dalla quale inizia l’azione (la linea di scrimmage) di fare passaggi in avanti con le mani, consentendo quindi di conquistare molto territorio in una sola azione. Alcuni si sono azzardati a dire che il rugby assomiglia alla guerra di trincea mentre il football è più simile alla blitzkrieg, la guerra di movimento, un paragone ardito ma nemmeno troppo azzardato.

Toney Chiefs Bills 2023

Altra differenza fondamentale è che nel rugby i quindici giocatori in campo, come nel calcio, fanno sia l’attacco che la difesa mentre nel football quando si passa dalla fase d’attacco alla difesa, cambiano gli undici giocatori in campo. Un roster di football è composto di solito da 52 giocatori, mentre una squadra di rugby ne ha al massimo 25. Insomma, le differenze sono tantissime ma ci sono anche punti in comune sconosciuti ai più. Il passaggio laterale, comunissimo nel rugby, è assolutamente legale nel football, anche se non viene quasi mai usato perché considerato troppo pericoloso. Stesso dicasi per il drop kick del rugby, ammesso con qualche modifica dal regolamento NFL ma usato in rarissime occasioni in partita.

Come si gioca a football?

Domanda che avrebbe bisogno di un libro per una risposta un minimo esauriente ma proverò a non tirarmi indietro. Fondamentalmente lo scopo del football è portare la palla oltre la linea di meta, segnando quello che viene definito touchdown, l’equivalente della meta nel rugby. Invece di riuscirci tramite azioni manovrate, composte da numerose fasi di spinta in sequenza, come nel rugby, lo scopo è di conquistare almeno dieci yards in quattro downs o tentativi. Se non riesci a farlo, “muovendo la catena” che segna appunto le dieci yards, il possesso passa all’avversario, che ha quattro downs a sua disposizione.

Kelce Chiefs Vikings 2023

I modi di conquistare terreno sono fondamentalmente due: attraverso un’azione di corsa dalle retroguardie o un passaggio in avanti, solitamente fatto dal quarterback, il giocatore più bravo a passare il pallone con le mani. Il passing game è allo stesso tempo il più efficace, il più spettacolare ed il più pericoloso, visto che i giocatori della difesa cercheranno di anticipare le mosse dei ricevitori ed intercettare il lancio, con conseguenze spesso devastanti. Si può anche segnare tramite un field goal, un calcio piazzato o in altri modi ma l’obiettivo principale dell’attacco è segnare un touchdown, che vale sei punti. A questo punto l’attacco ha due opzioni: calciare un punto addizionale o provare un’azione da due punti, ovvero un’altra meta, partendo dalla linea delle 2 yards. Questa aggiunta al regolamento, introdotta nel 1994, sta guadagnando sempre più spazio nel football moderno, sempre più diretto dalle cosiddette analytics, la scienza dei dati applicata al gioco. Chi segna più punti nell’arco del tempo regolamentare vince.

Come è fatta la palla del football?

Il pallone da rugby e da football sono molto simili ma non del tutto uguali. Entrambe sono ovali e lunghe undici pollici, ovvero 27,94 centimetri, ma hanno una forma diversa. Il pallone da football è appuntito, mentre quello da rugby è rotondo alle estremità, cosa che li rende molto differenti mentre si muovono nell’aria. Il pallone da football è più aerodinamico mentre quello da rugby ha la tendenza a rotolare nell’aria, il che rende complicati i passaggi in avanti o i calci. La differenza si vede nel corso della partita: nel football il modo migliore di passare è con un ampio movimento del braccio dall’alto verso il basso e uno scatto del polso che crea la cosiddetta “spirale”, così da stabilizzare la palla mentre viaggia in avanti. Questo consente ai quarterback più dotati di fare passaggi millimetrici di decine e decine di yards, che finiscono letteralmente nel “canestro” (basket) del ricevitore. La palla da rugby, molto più nervosa ed instabile, viene passata per pochi metri, sempre lateralmente e con un movimento dal basso verso l’alto, così da essere più precisa. Quando invece si deve tentare lanci da un lato all’altro del campo o calci di liberazione si cerca di farla roteare con più regolarità possibile, sperando che le cose vadano al meglio.

Quanto dura una partita di football?

Questa è abbastanza facile: una partita di football dura quattro quarti da 15 minuti l’uno. La fregatura c’è, visto che stiamo parlando di tempo effettivo e di uno sport nato e sviluppato ad uso e consumo dei broadcasters, che pagano cifre da capogiro per trasmettere le partite della NFL in chiaro. In realtà le cose sono decisamente più complicate: in media un quarto dura circa 44 minuti, il che porta la lunghezza di una partita attorno alle due ore e 58 minuti, incluse le molte pause e l’intervallo. Come mai dura così tanto? Perché nel corso di un tempo di una partita sono concesse un minimo di dieci pause pubblicitarie: una tra i due quarti, una quando si arriva a due minuti dal termine del tempo (il cosiddetto two minute warning) ed otto distribuite nel corso dei due quarti.

Ogni tanto succede che i vari drive, ovvero le sequenze di azioni d’attacco, durino molto a lungo, il che costringe le televisioni a concentrare le pause pubblicitarie nel finale del tempo. Altre volte la lunghezza della partita è influenzata dalla tattica delle squadre, che possono giocare ad allungare o accorciare il tempo per garantirsi la vittoria, il cosiddetto time management, elemento essenziale di un buon allenatore NFL. Specialmente negli ultimi cinque minuti della partita, ogni volta che un giocatore esce di campo il cronometro viene fermato, il che allunga la durata dell’azione. A complicare il calcolo poi ci si mette la moviola in campo, la regola che obbliga gli arbitri a valutare ogni segnatura e le challenges degli allenatori quando una decisione arbitrale non li convince.

Kittle 49ers Cardinals 2023

Sebbene la lega stia facendo il possibile per rendere il football più sicuro, avere giocatori da cento e passa chili che si scagliano l’uno contro l’altro alla massima velocità non è il massimo in quanto a sicurezza. I cosiddetti injury timeouts sono ormai entrati a far parte del calcolo della lunghezza della partita, allungandola spesso di molti minuti. La cosa, però, non dispiace più di tanto alle televisioni, che colgono l’occasione per inserire qualche spot pubblicitario solitamente molto ben pagato. Nel caso del Super Bowl, poi, l’intervallo tra il primo e il secondo tempo dura molto più dei soliti 15 minuti, visto che l’halftime show è decisamente più lungo e che ci vuole diverso tempo per montare e smontare il complicato palco nel mezzo dello stadio. Gli ultimi sette Super Bowl sono durati in media tre ore e 38 minuti, ovvero quasi mezz’ora in più della media di una partita di regular season.

Cosa dice il quarterback?

Uno degli elementi più caratteristici del football è sicuramente l’immagine del quarterback, chinato dietro al centro che urla a gran voce comandi secchi prima di ricevere il pallone in mano, nel cosiddetto snap. Se la cosa fa ridere molti osservatori occasionali del football, l’argomento è trattato con estrema serietà dagli esegeti della tattica e fa parte di una vera e propria scienza, quella della cosiddetta cadence. Quei comandi che il quarterback urla sono una serie di segnali predeterminati con i quali dà il tempo al suo attacco, segnando le fasi dell’azione decisa dal play caller, ovvero l’allenatore che si occupa dell’attacco e comunicata nel corso dell’huddle, quando i giocatori si riuniscono attorno al QB per ricevere gli ordini. Se nelle squadre giovanili o nelle varie high school, la cadence è normalmente molto semplice, quando si arriva al college o nel football professionistico si aprono spazi di sofisticazione allucinanti.

Quelle sequenze di colori o parole chiave, che variano da squadra a squadra, sono non solo un linguaggio in codice ma anche un gioco psicologico molto raffinato per ingannare la difesa avversaria a muoversi in anticipo sullo snap, il che porta inevitabilmente ad una neutral zone infraction, un fallo che viene punito dagli arbitri con cinque yards di penalità. Ad esempio, ripetere tre volte una parola mentre di solito lo si fa due volte prima dello snap può ingannare la linea difensiva. Allo stesso tempo, però, se la comunicazione con la linea d’attacco non è ideale, un giocatore potrebbe muoversi in lievissimo anticipo, commettendo quindi una false start, penalità punita anch’essa con cinque yards e la ripetizione del down. Variazioni spesso impercettibili della cadence possono poi segnalare all’attacco che il quarterback ha deciso di cambiare schema, improvvisando un’azione nel cosiddetto audible, spesso segnalato con parole chiave tipo “kill, kill” o un colore specifico, solitamente nero o rosso. Insomma, uno dei tanti dettagli che rendono il football uno sport incredibilmente complicato.

Come si segna un touchdown?

In questo caso è la parola stessa ad ingannare lo spettatore occasionale del football. Nonostante voglia dire letteralmente “toccare il terreno”, nel corso della lunga storia del gioco le regole sono cambiate, differenziandole dal rugby, nel quale, in effetti, per segnare una meta bisogna “schiacciare” il pallone nella zona di meta. Nel football, invece, basta che il pallone tocchi il piano immaginario che si estende in alto dalla linea di meta, anche di un solo millimetro, per assegnare i sei punti. L’espressione nel regolamento è particolare: “breaking the plane”, il che è molto diverso dalla goal line technology del calcio, che ad esempio prevede che la palla debba aver completamente attraversato la linea per essere considerata gol. La questione, visto che in palio ci sono punti che spesso decidono le partite, è fonte di enormi discussioni e infinite controversie nonostante la tecnologia abbia fatto passi avanti da gigante negli ultimi anni.

Purdy 49ers Bengals 2023

I “piloni”, ovvero i cilindri colorati messi all’angolo della linea di meta sono considerati parte del “piano” e sono stati dotati di diverse telecamere per aiutare gli arbitri a decidere ma non sempre le immagini sono decisive. La regola stabilisce che, se non ci sono prove incontrovertibili che la palla non ha rotto il piano l’arbitro dovrebbe convalidare il touchdown, il che spesso causa non poche discussioni nei giorni successivi alle partite. Quando invece il pallone viene lanciato ad un ricevitore, per avere una ricezione valida, il giocatore deve avere pieno controllo del pallone, toccare con entrambi i piedi o un’altra parte del corpo l’area di meta e compiere una “football move”, ovvero un terzo passo o estendere la palla per tenerla in gioco. Queste modifiche, introdotte nel 2018 per evitare le eterne discussioni su azioni controverse, non sono però riuscite a spegnere le polemiche su questa o quella decisione arbitrale. Insomma, tutto il mondo è paese.

Ci sono altri modi di segnare?

A parte il touchdown, l’altro modo principale di segnare punti è attraverso i calci piazzati, i cosiddetti field goals, che valgono tre punti. Il giocatore designato, il kicker, è decisamente diverso dagli altri, solitamente più basso, meno strutturato fisicamente e partecipa raramente agli allenamenti della squadra, visto il suo compito molto specifico. Spesso si tratta di giocatori non americani, magari ex calciatori, che si sono specializzati in questa arte molto complicata. Calciare un piazzato è sempre un azzardo, specialmente quando si gioca all’aperto, dove una folata di vento può fare la differenza, ma avere un kicker affidabile è una parte essenziale di una squadra di football di successo. Oltre al field goal, si occupa anche del punto addizionale dopo il touchdown, una volta scelta obbligata ed ora vista come piuttosto conservativa nel football moderno.

Aaron Rodgers Wikimedia

Nonostante sembri assurdo, il kicker non si occupa del cosiddetto punt, ovvero il calcio di liberazione che si compie solitamente al quarto down per allontanare dalla propria area di meta gli avversari prima di riconsegnargli il pallone. Non è questo però l’unico modo di segnare punti: esiste anche la cosiddetta safety, ovvero un’azione da due punti nella quale la difesa riesce a placcare un giocatore dell’attacco all’interno della propria area di meta. La difesa, poi, può anche contribuire al punteggio riuscendo a convertire in meta un pallone intercettato o recuperato dopo che un attaccante l’ha perso (il cosiddetto fumble). Il nirvana della difesa, la famosa pick six, è il sogno nemmeno troppo nascosto dei difensori e l’incubo degli attacchi, un’azione talmente devastante da decidere spesso del destino di una partita in pochi secondi.

Che succede in caso di parità?

Il football non ha mai visto con molta simpatia l’idea di pareggio ma, alle volte, è impossibile definire chi debba vincere una partita senza farla durare ore in più del normale. Quando alla fine dei quattro quarti regolamentari il punteggio è in parità, si procede quindi con l’overtime, i supplementari. Al contrario del calcio, si tratta di un solo tempo supplementare, normalmente di dieci minuti, alla fine del quale se le squadre rimangono in parità, viene assegnato un pareggio. Questo succede nella regular season ma non nei playoff, partite ad eliminazione diretta che devono necessariamente avere un vincitore. Nella post-season, l’overtime dura 15 minuti e in caso di parità si continua ad oltranza fino a quando una delle due squadre non è avanti.

Mahomes Chiefs Broncos 2023

Nel corso di questa stagione non si è mai andati ai supplementari nei playoff, quindi se ci si arrivasse al Super Bowl sarebbe la prima volta in assoluto. Per evitare che una delle due squadre vinca senza avere la possibilità di segnare almeno una volta, segnare un touchdown sul primo possesso non chiuderà la partita. Se il punteggio rimanesse in parità dopo un possesso da parte di entrambe le squadre, la prossima a segnare vincerà la partita. Per evitare di allungare ancora le operazioni, nei supplementari non sarà concesso agli allenatori di chiamare una challenge per le decisioni arbitrali. Le regole nella Nfl cambiano spesso ma è difficile che il sospetto nei confronti dei supplementari svanisca dall'oggi al domani. Considerato che gli spot pubblicitari nel Super Bowl costano una fortuna, ogni cambiamento alla lunghezza dell'evento televisivo più visto d'America causerebbe reazioni inconsulte da parte delle televisioni.

Come vedere il Super Bowl in Italia?

Come succede da molti anni, la NFL pretende che i rights holder proprietari dei diritti per un certo territorio vendano i diritti per la trasmissione in chiaro della finalissima ad un’altra emittente, così da rendere possibile a tutti vedere in diretta l’evento più seguito del football, incluso l’iconico spettacolo dell’intervallo, vero e proprio evento culturale planetario. Quest’anno, dopo un rapido passaggio in Rai, la partita tra San Francisco 49ers e Kansas City Chiefs tornerà su Mediaset: il Super Bowl LVIII sarà trasmesso in diretta da Italia1 a partire dalla mezzanotte e 15 minuti di lunedì 12 febbraio 2024.

Gli appassionati del football italiani potranno seguire la partita sulla casa della Nfl, DAZN, che schiererà la storica coppia di commentatori Matteo Gandini e Roberto Gotta, con la presenza di un ospite speciale, l'ex kicker italiano GIorgio Tavecchio. Se siete dei puristi e voleste seguire la telecronaca in lingua originale della Cbs dovrete abbonarvi all'Nfl Game Pass: invece di pagare per un anno, un'offerta speciale vi consentirà di farlo solo per un giorno a soli 99 centesimi. L'emittente statunitense schiererà sia Jim Nantz che l'ex quarterback dei Dallas Cowboys Tony Romo, diventato nel giro di pochi anni uno dei più popolari commentatori americani.

Se ve la cavate bene con l'inglese, potrebbe valerne la pena. Buon Super Bowl a tutti!

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