Salvini ha buon senso, Macron solo spocchia

Perché un vicepremier italiano osa contraddire Macron, subito scatta la crisi diplomatica. Ma di quale offesa stiamo parlando?

Salvini ha buon senso, Macron solo spocchia
00:00 00:00

Caro direttore Feltri, da giorni non si parla d'altro che dello scontro diplomatico tra Italia e Francia. Macron si è indignato per le parole di Salvini, che con il suo solito sarcasmo ha detto che se il presidente francese vuole tanto mandare i soldati europei in Ucraina, allora si metta lui il caschetto e il giubbotto e vada a combattere in prima linea. Apriti cielo: Parigi ha convocato l'ambasciatore italiano, come se fosse accaduto un affronto diplomatico di proporzioni storiche. Le chiedo: Lei da che parte sta? Con Macron, che si considera insultato, o con Salvini, che ha usato toni forti ma ha detto cose di buon senso?

Giuseppe Negri

Caro Giuseppe,
stai pur tranquillo: non ci vuole un genio per capire da che parte stare. Io sto con Salvini, senza ma e senza se, e non perché mi sia particolarmente simpatico quando fa battute che sembrano uscite da un bar sport, ma perché in questo caso ha detto l'unica cosa sensata che si potesse dire. Macron si è offeso, poverino. Il presidente francese, che si atteggia a Napoleone redivivo, si è sentito ferito nell'orgoglio perché un ministro italiano gli ha ricordato che, se davvero vuole mandare truppe europee a combattere contro la Russia, allora dia il buon esempio e ci vada lui. È un consiglio logico: chi predica la guerra si metta l'elmetto e si rechi al fronte, invece di spingere altri a morire al posto suo.

La verità, caro Giuseppe, è che i francesi soffrono di una cronica sindrome di superiorità. Hanno la puzza sotto il naso, si credono maestri di civiltà e diplomazia, ma quando parlano dell'Italia si lasciano andare a insulti volgari. Ricorda il 2018? Allora Salvini era ministro dell'Interno e chiuse i porti per fermare l'invasione dei clandestini. La Francia, che nel frattempo respingeva alla frontiera di Ventimiglia pure i bambini, ebbe l'ardire di definirci «vomitevoli». Non solo: più volte Parigi ha trattato Roma come la sorella povera da compatire. Ma allora non si convocavano ambasciatori, non si facevano sceneggiate.

E adesso, perché un vicepremier italiano osa contraddire Macron, subito scatta la crisi diplomatica. Ma di quale offesa stiamo parlando? Salvini non ha oltraggiato il presidente francese, ha semplicemente demolito la sua idea folle di trascinare l'Europa intera in guerra contro Mosca. Perché, sia chiaro, l'invio di truppe europee in Ucraina significa una sola cosa: guerra aperta alla Russia, con rischio concreto di conflitto nucleare. Soltanto un irresponsabile può pensare che sia una buona idea. Non solo: Salvini non ha usurpato alcun ruolo. È vicepremier, fa parte del governo, e se un giornalista gli chiede cosa ne pensa ha tutto il diritto anzi il dovere di rispondere. Chi sostiene che non debba parlare perché non è lui il presidente del Consiglio o il ministro degli Esteri afferma una sciocchezza. Siamo in una democrazia, non in una monarchia francese.

E aggiungo: la posizione italiana è chiarissima, ossia dell'esecutivo, e coincide con quella di Salvini o viceversa, mettila come ti pare. L'Italia non ha alcuna intenzione di spedire militari in Ucraina. Siamo per sostenere Kiev con aiuti e armi, non per mandare i nostri ragazzi a morire in una guerra che diventerebbe mondiale. Macron se ne faccia una ragione: può arringare quanto vuole, eppure nessun Paese europeo è disposto a seguirlo su questa via suicida.

In conclusione, caro Giuseppe, lo ribadisco: io sto dalla parte di chi dice le cose come stanno. Se Macron si è offeso per una battuta di Salvini, allora significa che la sua idea non sta in piedi.

La verità è che la Francia vorrebbe ancora atteggiarsi a potenza guida del continente, però la realtà le sbatte in faccia che la leadership europea oggi non parla francese, bensì italiano, e si chiama Giorgia Meloni.

E a Macron, invece di convocare ambasciatori, converrebbe convocare un po' di buonsenso. Se ancora ne resta...

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica