Enrica Baragiola, la manager dei cavalli da corsa che regala sogni

Donna di carattere che ama dire sempre quello che pensa ma con rispetto ed educazione, Enrica Baragiola è la più giovane agente in circolazione a livello internazionale e racing manager della scuderia Sagam srl. Scoprimaola in questa intervista

Enrica Baragiola, la manager dei cavalli da corsa che regala sogni

Si alza molto presto (“la mia giornata inizia alle 5” , ci racconta), poi a tempo pieno è mamma, imprenditrice di se stessa, agente di cavalli da corsa e racing manager e talvolta “anche un po’ psicologa” continua ridendo. Rompiamo il ghiaccio con una domanda che potrebbe apparire antipatica ma lei non si scompone.

Mi potrebbe dire un suo difetto?

"Uno solo? Sono possessiva, maniaca del controllo e mi annoio facilmente. Sono possessiva in famiglia e nelle amicizie, ne ho poche ma me le custodisco gelosamente, proteggendo ed aiutando, mettendomi spesso in secondo piano. Se qualcuno fa del male alle 'mie' persone tiro una riga e cancello".

Il ruolo di mamma?

"Attenta, serena, quando serve mi sforzo ad essere severa, la gravidanza mi ha cambiata tanto, ha dato un senso alle mie priorità. Anna è la mia forza, l’ho desiderata più di ogni altra cosa al mondo. Ho pregato tanto".

Quindi è credente?

"Sì, sono molto credente, prego sempre e qualche volta mi arrabbio pure, dicono che sono un po’ bigotta… sono molto devota a santa Rita e san Vicinio ma io prego tutti e tutto, mi dà forza e conforto, nella fede ho ritrovato me stessa".

Il suo rapporto con suo marito Claudio come lo descriverebbe?

"Di stima. Abbiamo molta stima reciproca poi c’e tutto il resto: amore, rispetto, attenzione, passione, condividiamo il lavoro, le stesse passioni o quasi…un esempio per semplificare, a me non piace andare a far funghi oppure andare nei musei, a Claudio non piace venire alle sfilate di moda e non gli piace il mare di Milano Marittima (ride, ndr), ma abbiamo trovato dei giusti compromessi e non ci annoiamo mai, insieme ridiamo molto".

Parliamo di cavalli, quanto tempo dedica a questo favoloso animale?

"Studio molto, cerco di essere sempre preparata ed attenta, genealogie, corse, mode, rating, incroci una vita così... (ride, ndr)... e poi mi circondo di persone che reputo più brave di me per imparare e rubare un po’ il mestiere. Devo dire che il binomio con Claudio è pazzesco, quello che manca a me lo ha lui e viceversa, i risultati lo dimostrano. Sicuramente stimolante e raro".

Chi sono state le persone che l’hanno formata nell’ippica ?

"Pio Bruni, mi manca tanto (non riesce ad andare oltre, ndr). Mio padre… (anche in questo caso Enrica preferisce non andare oltre, il suo sguardo si abbassa e si commueve, ndr)… Sicuramente Alduino Botti, è stato severo ma giusto con me... lo è ancora e penso di meritarmi un premio perché sopportarlo non è stato e non è facile ma gli devo molto, la passione per le aste, gli incroci, le genealogie e i trucchi del mestiere, insomma lui mi ha aperto un mondo anche se non mi hai mai detto che sono brava ma non lo dice nemmeno ai figli quindi… (ride)".

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Enrica e Stefano Botti

"Stefano Botti quotidianamente mi insegna sempre qualche cosa, tra noi c’è uno scambio molto proficuo e genuino e in questo caso è lui che ha pazienza con me, diciamo che sa come prendermi. Per me è il migliore allenatore in Italia e potrebbe esserlo in qualunque palinsesto internazionale, l’ha dimostrato e continua a farlo, confrontarmi con lui è un lusso che mi tengo ben stretta".

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Enrica e Marco

"Marco Botti mi ha insegnato ad esser pacata, molte strategie che ovviamente non svelerò e poi ha un plus, non mi lesina la parola brava".

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"Con Alberto, mio fratello, ci sentiamo ogni giorno, parliamo dei bambini, di nostra mamma e giusto appunto di cavalli. Albi è incredibile nel suo lavoro con i cavalli, non riesco a trovargli un difetto se non che lavora troppo, una persona rara nel lavoro ed impeccabile. Ha un occhio formidabile per questi animali e poi è un padre fantastico, mi manca tanto ed appena posso vado da lui e dai miei nipoti Cecilia ed Achille. Siamo unitissimi, è la mia metà".

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"Claudio è un grande professionista, fa la differenza sia la mattina che in corsa, ha una sensibilità con i cavalli che ad esempio io non ho ed alle aste ha un occhio molto buono, la discussione però è costante su tre aspetti, il primo è che tifa Inter, il secondo che non è un commerciale. (ride, ndr) Penso che il farsi pubblicità in un mondo sempre meno umano e più interattivo faccia la differenza ma a lui non riesce proprio; il terzo che è troppo schietto, lui se un cavallo non gli piace oppure non va lo dice, usando parole come dire "livornesi" che non tutti riescono ad apprezzare o digerire. La maggior parte dei proprietari, prima di ammettere che un cavallo non è buono addebitano le responsabilità al fantino o all’allenatore e Claudio a questo gioco proprio non riesce a stare, personalmente da manager ho imparato a dare ai cavalli un paio di possibilità… Con il dottor Dainotto, patron della Sc. Sagam, ha un dialogo importante di stima e rispetto, meno male".

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Enrica a lavoro

Come si sceglie un buon cavallo?

"Nulla è casuale, io studio tanto le genealogie, guardo la morfologia e il prezzo, tutto deve esser bilanciato e poi ci vuole tanta fortuna che però ci vuole un po’ per tutto".

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Folgaria sul traguardo di Newbury

Folgaria ha salvato il rating italiano dei 2 anni, vincendo una corsa pazzesca a Newbury, la sua vittoria ha dato nuovamente lustro al galoppo italiano, una corsa di GR vinta in Inghilterra ha un sapore antico e motivo di orgoglio, cosa può aggiungere?

"Folgaria non è la prima cavalla buona che ho acquistato ma è sicuramente quella che ha conquistato il nostro cuore e poi di molta gente. La vittoria a Newbury ha unito l’Italia, un po’ come quando gioca la nazionale italiana di calcio e sinceramente mi sono emozionata… Folgaria è una cavalla con una testa formidabile, un carattere di ferro e fisicamente è bellissima, insomma una gran bell’animale e prossimamente possiamo solo sperare che sia di nuovo protagonista".

Come è nata la collaborazione con il signor Dainotto?

"Maurizio attraversava un momento di sconforto per quanto riguarda i cavalli, voleva vendere tutto. Quando me lo disse mi si spezzò il cuore, lui era amico di mio papà e mi dispiaceva vederlo così ed oltremodo mi dispiaceva anche per l’ippica italiana, poiché il nostro mondo ha bisogno di persone come Maurizio, così accettai la sua richiesta di gestire la scuderia e gli dissi che nel giro di cinque anni l’avrei fatto diventare uno dei primi proprietari in Italia. La promessa si sta mantenendo, ovviamente non solo sola e da qui mi permetto di ringraziare tutti nostri collaboratori. Possiamo dire che stiamo scrivendo una bella pagina di ippica italiana e internazionale. E quando le persone sono felici, anch’io lo sono, contentissima per la moglie Nadia ed i figli Alessandro e Walter. A me basta questo e so che mio papà sarebbe fiera di me".

Per lei che è donna in un mondo prettamente maschile come fa a giostrarsi?

"Fortunatamente nel mondo del galoppo e dell’ippica in generale il sesso femminile non manca, poi se si dice che ci sono poche fantine, forse è vero ma i ruoli sono molteplici e il sesso femminile è ben rappresentato, detto ciò, a me piace fare il mio lavoro per il quale mi sacrifico ogni giorno, per il quale studio e cerco sempre di migliorarmi semplicemente restando una brava persona, poi le malelingue sono ad ogni angolo di strada ma io non me ne curo. Tutti hanno la loro storia e questo vale anche per me. Non sono in vendita, non lo sono mai stata; a me interessano i risultati, quelli raggiunti con il sudore, con il sacrificio, con perseveranza e devozione. Sono altamente competitiva, fiera di me stessa e mi piace che lo siano le persone che mi vogliono bene".

Come reagisce alle critiche?

"Onestamente non mi sono mai importate le critiche e le gelosie della gente, se ci sono persone che hanno il tempo di analizzare la mia vita e criticarla posso solo dare un suggerimento: il tempo è prezioso non sprecatelo ad analizzare e criticare gli altri. Non nego però che mi faccia anche un po’ piacere, se qualcuno mi critica e/o mi invidia vuol dire che non passo inosservata e non è vanità femminile mi creda".

Giovedì 25 si corre la 197° edizione della Coppa dell’Arno a Firenze, 16 partenti e Claudio salirà in sella a Cime Tempestose, un pronostico?

"Questa domanda me l’ha già fatta e la risposta la sa. Diciamo che sarebbe bellissmo!".

Una chiosa finale che conferma la solidità di questa giovane donna, grazie Enrica è stato bello parlare con te.

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