
C'è una nuova ondata di atleti che va veloce e ha fretta di crescere. È la generazione Tokyo, quella dei talenti che sono emersi dopo l'Olimpiade del 2021 con la prospettiva di consolidarsi ai Mondiali 2025, al via sempre nella capitale del Giappone.
Il boom dell'atletica azzurra affonda le radici proprio nei successi olimpici di Tokyo. Gli eroi olimpici Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi hanno generato infatti un effetto di emulazione e ispirazione nei vari Furlani, Iapichino, Simonelli e in altri azzurri desiderosi di affermarsi. Della new wave fa parte anche Matteo Sioli, che viene considerato il dopo Tamberi. Il vincitore del bronzo agli Europei indoor a 19 anni ha già superato i 2,30 metri, ma sta aggiungendo centimetri al personale ascoltando i consigli di Gimbo, col quale condivide la passione per il basket. È milanese anche Erika Saraceni, campionessa europea juniores del triplo. La figlia dell'ex quattrocentista azzurro Enrico, che tutti conoscono come il Cobra, ha mostrato un grande potenziale. A Tokyo ci sarà anche Alice Pagliarini: la marchigiana di Fano ha vinto l'oro nella 4x100 di Tampere insieme alla 15enne Kelly Doualla, che invece ha rinunciato ai Mondiali. Fra i debuttanti c'è anche l'astista torinese Simone Bertelli, vincitore del titolo europeo under 23 dopo quello nella categoria under 20. Esordio anche per la marciatrice Alexandrina Mihai, nata in Moldavia e cresciuta nella veronese Soave, che farà la 20 km al pari di Antonella Palmisano, campionessa olimpica nel 2021.
Questa nuova ondata di atleti azzurri dovrà però vedersela in un panorama globale sempre più green, nel senso di sempre più verde. Sì, perché addirittura ci sarà un ragazzo di 16 anni al via degli 800 metri: il liceale Cooper Lutkenhaus diventerà il più giovane americano di sempre a partecipare ai Mondiali. Per farlo, il texano dovrà saltare una settimana di scuola. Così come l'astro nascente della velocità Gout Gout, che deve ancora compiere 18 anni ed è all'ultimo anno di liceo. Attenzione al nome nuovo del mezzofondo: quello di Phanuel Koech (classe 2006). Il 18enne keniano è allenato da Claudio Berardelli, che già segue il campione olimpico Emmanuel Wanyonyi. Koech è il più giovane di dieci fratelli ed è stato cresciuto dalla madre Roselyne dopo la morte del padre, avvenuta prima della sua nascita.
Ha iniziato a correre nella stessa scuola frequentata dal primatista mondiale degli 800 metri David Rudisha. Ancora più giovane l'altro keniano Edmund Serem, che a soli 17 anni nei 3000 siepi ha appena chiuso secondo le finali di Diamond League a Zurigo.