"Io, l’azzurro e Tokyo. Chiudiamo il cerchio"

Il triplista Andy Diaz nella città dove rifiutò Cuba: ora è ambasciatore dello sport italiano nel mondo

"Io, l’azzurro e Tokyo. Chiudiamo il cerchio"
00:00 00:00

Dal gran rifiuto alla grande voglia di nuova gloria: Andy Diaz torna nel luogo del delitto. Il triplista azzurro, da qualche giorno ambasciatore dello sport italiano nel mondo, quattro anni fa decise all'ultimo momento di non gareggiare con Cuba all'Olimpiade di Tokyo: perché nella sua testa c'era già l'idea di venire nel nostro Paese. Se avesse anche solo partecipato alle qualificazioni, non avrebbe poi potuto vincere il bronzo con la maglia azzurra un anno fa ai Giochi di Parigi.

Andy, oggi quando in Italia sarà mezzogiorno iniziano per lei e per Andrea Dallavalle le qualificazioni del triplo. Come sta?

«L'inverno è andato molto bene, con due medaglie d'oro agli Europei e ai Mondiali indoor, anche se poi ho avuto qualche problema fisico con cui devo fare i conti già dall'anno scorso».

È il più atteso.

«La vittoria in Diamond League a Zurigo mi dà speranza di poter ambire a qualcosa di importante».

In questo stadio ha preso una decisione forte...

«Sì, proprio qui a Tokyo presi la mia decisione di venire in Italia. Quattro anni dopo il ministro degli Esteri Antonio Tajani mi ha nominato ambasciatore dello sport italiano nel mondo. Questa cosa mi dà tanto orgoglio, ancora più forza per rappresentare l'Italia. Arriva nel momento giusto. Ci sono persone che si fidano di me, a partire dal mio allenatore Fabrizio Donato, senza il quale non sarei qui».

Che cerimonia è stata in ambasciata?

«Ho fatto un discorso, ero vestito elegante. L'ambasciatore Gianluigi Benedetti mi ha chiamato collega, mi ha fatto un certo effetto. Poi ci siamo messi a ballare».

C'è qualcuno della sua famiglia qui a Tokyo?

«Sì, c'è mia mamma Milagros. Lei fino a un paio di anni fa non era mai potuta uscire da Cuba».

Ha anche un cugino saltatore.

«Osniel Tosca gareggiava anche lui nel triplo. Ha un personale di 17,52. Ma sono già riuscito a migliorare il record nella mia famiglia».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica