Studenti lombardi fra i più preparati dEuropa. È quanto emerge da uno studio del Pisa (Programma internazionale di valutazione degli studenti), promosso dallOrganizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e realizzato in 42 Paesi del mondo. In Lombardia lindagine ha preso in esame 1545 studenti delle scuole superiori di 52 istituti pubblici e privati, dando loro dei punteggi in tre diverse discipline: matematica, scienze e lettura-comprensione.
I dati della ricerca rivelano che la media lombarda è al di sopra di quella dellintera Ocse. La Lombardia risulta essere al secondo posto in Europa per quanto riguarda le scienze e la lettura-comprensione, e in quinta posizione per ciò che concerne la matematica. Non solo, i giovani lombardi sarebbero decisamente più preparati dei loro colleghi italiani. La percentuale degli studenti eccellenti è, infatti, più alta in Lombardia rispetto al resto dItalia (17 per cento contro sette). Analogamente, il dato relativo agli studenti scadenti è meno preoccupante di quanto non lo sia fra i pari età della penisola (33 per cento contro 57).
I punteggi assegnati dallindagine variano non solo da regione a regione, ma anche in base ai corsi di studio, al sesso e alla situazione socio-economica degli studenti. Secondo lindagine, in Italia lalunno modello è iscritto al liceo, maschio e di buona famiglia. Anche qui la Lombardia si discosta dal resto del Paese. I ragazzi più bravi fra i banchi di scuola sono maschi e frequentano i licei, ma non appartengono a una classe sociale elevata. Anzi, su questultima voce il dato lombardo è nettamente in controtendenza. Gli studenti che vivono in condizioni economiche sfavorevoli, infatti, ottengono voti più alti dei loro compagni più ricchi.
Cè un particolare, invece, che non piacerà ai giovani lombardi: sebbene abbiano totalizzato punteggi migliori nella ricerca voluta dallOcse, la loro valutazione sulle pagelle scolastiche di fine anno è più bassa di quella dei coetanei della penisola. Professori lombardi troppo severi, dunque? È quanto sembrano dire i ricercatori del Pisa.
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