Gli amanti di musica e balletto a Savona vanno a piedi

Gli abbonati alle stagioni di musica e balletto del Teatro Chiabrera di Savona protestano contro il Comune che li manda a piedi agli spettacoli. Di per sé la questione non farebbe notizia se non fosse che gli abbonati alla stagione di prosa e operetta, invece, hanno un servizio bus gratuito che copre tutta la città, da Albisola a Vado Ligure. Inevitabile che scoppino l'invidia e la rivalità tra le due schiere di abbonati, che non si spiegano perché alcuni abbiano un servizio che agli altri non viene proposto.
Anche nella stagione 2008-2009, infatti, l'amministrazione comunale in collaborazione con l'azienda dei trasporti cittadini conferma «Teatrobus», il servizio gratuito che consente di raggiungere comodamente il teatro senza dover ricorrere all'auto o al taxi. Un servizio apprezzato dai cittadini che non hanno la possibilità di spostarsi con altri mezzi o che non vogliono perdere tempo nella disperata ricerca di un posteggio. Peccato che il «Teatrobus» viaggi solamente nelle serate di prosa e operetta, tagliando completamente fuori gli spettacoli musicali e il balletto. Le sporadiche lamentele di alcuni cittadini si sono fatte via via sempre più numerose, fino ad organizzarsi in una vera e propria protesta con tanto di lettera scritta e consegnata nelle mani dei consiglieri comunali, che hanno dato voce alla questione in Consiglio. E così la nuova stagione del Teatro Chiabrera, non ancora inaugurata, viene anticipata dalle polemiche.
Luigi Bussalai (Alleanza Nazionale Pdl) ha raccolto le istanze dei cittadini amanti del balletto e rimasti senza autobus, presentando un'interpellanza che chiede spiegazioni. «In effetti è proprio così - risponde Ferdinando Molteni, assessore alla Cultura - il servizio è stato attivato solamente per gli spettacoli di prosa e non riesce a coprire tutta la proposta del cartellone del Teatro Chiabrera». La spiegazione non è ovviamente dovuta a una discriminazione culturale, ma fa riferimento ai costi di gestione del servizio, che ogni anno porta via 7 mila 500 euro dalle casse del Comune. Un budget che non è possibile estendere per coprire anche gli appuntamenti musicali e del balletto. «Ci siamo trovati di fronte a una scelta - continua - e abbiamo privilegiato gli appuntamenti che raccolgono il maggior numero di spettatori, ovvero quelli della stagione di prosa».

Si tratta dunque di un problema meramente economico e l'opportunità della scelta è dettata dal numero di abbonati alle diverse stagioni. «Il problema non è estendere il servizio - conclude Molteni - ma riuscire a mantenerlo attivo per i prossimi anni».

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