Ambiente più sicuro se l’Ue non dimentica i campi

Roma. Le politiche di sostegno all’agricoltura non sono meri incentivi a un importante settore produttivo, ma anche un modo per favorire lo sviluppo sostenibile dell’intera economia italiana ed europea. Il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, si è fatto promotore di un rinnovato impegno ambientale della propria organizzazione che, cifre alla mano, può risultare decisivo anche per il comparto industriale.
«In Europa - ha ricordato nel corso di un incontro con il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo - l’agricoltura è responsabile solo del 9% delle emissioni di anidride carbonica, ma se l’Unione Europea conteggiasse anche la cattura di CO2 realizzata attraverso le nostre coltivazioni, avremmo più margine di manovra e con noi anche il comparto industriale». Ma un impegno che Bruxelles deve assumere è anche quello di limitare le importazioni di prodotti agricoli dai Paesi in via di sviluppo che utilizzano tecniche più inquinanti e meno ecologiche.
Di qui un rinnovato impegno per l’ambiente assunto da Confagricoltura con la piantagione di un milione di alberi contro l’effetto serra. «È una foresta di 5mila ettari che andrà ad aggiungersi a quelle già esistenti che coprono il 34% della superficie nazionale e assorbono 10 milione di tonnellate di anidride carbonica l’anno». L’iniziativa per la difesa dell’equilibrio idrogeologico del territorio intende stimolare gli interventi della politica. «Se gli agricoltori non hanno reddito - ha concluso Vecchioni - non possono presidiare il territorio. Inoltre al prossimo vertice di Copenaghen sul clima bisognerà fare in modo che l’agricoltura, e la zootecnia in particolare, non siano penalizzate».
Un appello al quale ha risposto il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, il quale ha annunciato che entro fine mese il comparto riceverà 2,5 miliardi di euro di anticipazioni del programma comunitario Pac, pari al 70% del totale. Il restante 30%, circa un miliardo di euro, sarà versato dal ministero entro fine anno.
Intanto, prosegue la campagna di espansione di Coldiretti su tutta la filiera agroalimentare italiana. Ieri la confederazione guidata da Sergio Marini ha annunciato la costituzione di Consorzi agrari d’Italia, una holding che raggrupperà 23 consorzi.

Con un capitale iniziale di 4 milioni di euro, una governance duale e un fatturato di 3 miliardi la nuova società consortile potrà contare su 1.300 punti di vendita ai quali fanno riferimento 300mila imprese agricole. La holding avrà una posizione di leadership nella gestione dei cereali con il 20% circa della produzione nazionale.

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