San FranciscoÈ un concentrato di soluzioni sofisticate che cela sotto sembianze di stampo rétro ispirate a quelle della mitica 300Sl degli anni Cinquanta, dalla quale la Mercedes Sls Amg eredita sia la personalità stravagante impressa dalle porte incernierate sul padiglione - che le consentono di riprendere anche lappellativo di Gullwing: ali di gabbiano - sia il temperamento polivalente, in grado di soddisfare tanto luso quotidiano quanto il piacere della guida. Un fattore che ha ispirato in maniera determinante lo sviluppo della prima sportiva definita in totale autonomia dai tecnici di Amg, che hanno colto al volo loccasione per realizzare una leggera scocca space-frame in alluminio - la prima nella storia della casa della Stella a tre Punte - e sviluppare un inedito cambio a doppia frizione a sette marce piazzato posteriormente, che integra il differenziale autobloccante.
In più hanno rivisto lefficienza del V8 di 6.3 litri, rimpolpando la scuderia a 571 cv e innalzando la coppia a 66,2 kgm a 4.750 giri, mettendo sul banco anche l'esperienza per ottenere una valida distribuzione della massa (53% sullavantreno e 47% sul retrotreno) piuttosto che il supporto di una sofisticata rete elettronica di gestione del propulsore e del dinamismo. Hanno sostenuto, in pratica, quanto possono suscitare il fascino della linea e dellatmosfera del raccolto ma ricercato abitacolo, con un corredo tecnico simile a quello di altre supercar tedesche e italiane, alle quali la Sls si allinea anche per il prezzo (ipotizzato) di 180mila euro.
È il genere di auto che, a dispetto dei tempi duri, non è difficile incontrare su strade come quelle attorno allesclusiva Monterey. Forzatamente frenata dai limiti delle strade californiane, la Sls Amg ha dimostrato di muoversi con estrema disinvoltura anche in condizioni poco consone alla sua indole, assecondando listintività della guida con lerogazione fluida, lelasticità del possente V8 e la dolce scansione dei passaggi di marcia assicurata dalla logica Confort del cambio, sino al punto di arrivare a tradire la sua vera indole solo attraverso la rigida taratura dellassetto. Che è ben calibrato per usi più impegnativi, come quello in pista quando diventa suggestivo intrufolarsi con qualche contorsione nellabitacolo attraverso il varco aperto dalle «ali di gabbiano» ed è doveroso settare lelettronica nella modalità più permissiva per le possibilità despressione di motore, cambio e dinamismo.
Sul sinuoso tracciato di Laguna Seca, anche con la complicità di un rapporto peso/potenza di soli 2,8 kg/cv, la nuova supercar tedesca non solo ha impressionato con le progressioni al fulmicotone offerte dal suo motore - che permettono di bruciare lo scatto 0-100 in appena 3,8 secondi e di arrivare a toccare i 317 orari - ma, soprattutto, ha messo in mostra una serie di doti uniche.
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