Cronache

Amga «beve» Nicolay e De Ferrari Galliera

Amga «beve» Nicolay e De Ferrari Galliera

Sgorgherà la stessa acqua da tutti i rubinetti di Genova: si deve ricorrere, in buona sostanza, a questa immagine per definire l’effetto sui cittadini-utenti dell’operazione finanziaria conclusa ieri dall’Amga, la Spa quotata in Borsa, autentico «fiore all’occhiello» del Comune, che ha avviato le procedure per l’acquisizione delle società Nicolay e De Ferrari Galliera (anch’esse quotate al mercato telematico di Borsa Italiana). L’obiettivo, infatti, è quello di creare un unico gestore degli acquedotti della città, mettendo finalmente insieme le risorse e i patrimoni dei protagonisti di un’anomalia tutta genovese a livello nazionale: quella, cioè, di avere storicamente tre società acquedottistiche, di cui due - Nicolay e De Ferrari Galliera - a maggioranza Acea (Comune di Roma) tramite Acqua Italia. Una volta completata l’operazione - che richiede il lancio di un’Opa-Offerta pubblica di acquisto - darà vita a una società quotata in Borsa che arriverà a registrare un fatturato intorno ai 110 milioni di euro. In dettaglio, i consigli di amministrazione di Amga e Genova Acque, quest’ultima controllata dalla stessa Amga, hanno deliberato l'acquisto da Acea del 66,67% del capitale di Acqua Italia, che detiene il controllo di De Ferrari Galliera e Nicolay. La restante quota di Acqua Italia è in portafoglio a Impregilo che potrebbe esercitare (ma, in pratica, l’eventualità viene esclusa) il diritto di prelazione. Il valore dell'operazione ammonta a 61,024 milioni di euro. Genova Acque, infine, promuoverà un’Opa totalitaria sulle 1.122.786 azioni ordinarie di acquedotto De Ferrari Galliera detenute da terzi (escluse le azioni proprie). Il corrispettivo offerto per ciascuna azione ordinaria Adfg portata in adesione all'offerta sarà pari a 6,342 euro.
Amga, attraverso la controllata Genova Acque, svolge il servizio acquedottistico per circa il 50% della popolazione genovese, praticamente la stessa quota di De Ferrari Galliera e Nicolay. «L'integrazione fra le tre aziende - hanno sottolineato il presidente dei Amga Giovanni Domenichini, l’amministratore delegato Roberto Bazzano e il vicesindaco Alberto Ghio - consentirà di realizzare sinergie sul piano industriale, organizzativo ed economico». La nuova struttura risultante dall'aggregazione potrà registrare un volume di ricavi pari a circa 110 milioni di euro e un margine operativo di circa 40 milioni di euro.

«L’operazione - ha concluso Bazzano - è strumentale a un più vasto progetto industriale di aggregazione del servizio idrico integrato nell’area genovese, attraverso la fusione dei soggetti coinvolti, con la formazione di un unico soggetto quotato».

Commenti