Cronache

Amianto, la Cgil crea falso allarme e quattro pensionati bloccano la città

Amianto, la Cgil crea falso allarme e quattro pensionati bloccano la città

(...) di marcia sulla doppia striscia continua per sfuggire a quello che - è chiaro - è un maxi-ingorgo. Alle 11 e venti si vede piazza Corvetto e si svela l’arcano. Un manipolo di anziani, con bella pace dei vigili urbani che li osservano da lontano, blocca le auto. Lì in mezzo sono una decina, ad essere generosi. Si piazzano a braccia in conserte davanti al cofano delle macchine che tentano di imboccare la rotatoria della piazza. Ormai ha anche smesso di piovere e persino l’ambulanza che è passata minuti prima a sirene spiegate è ormai ostaggio della coppia che passeggia tra le strisce pedonali e il marciapiede. Gli automobilisti sembrano rassegnati dallo sfinimento fino a quando qualcuno comincia a scendere dalle auto e chiede spiegazioni: c’è stato un incidente? un ferito? un morto? si ipotizza. «C’è la manifestazione non vede? Mi hanno tolto la pensione!» risponde un manifestante parato sulle strisce. Come se fosse normale che se a uno tolgono la pensione ci rimettano quelli che non c’entrano niente e nulla possono fare per cambiare le cose.
Qualcuno non ci vede più, chi è abbastanza vicino e sente la paradossale conversazione comincia a inveire dai finestrini, avvelenato da due ore di coda per fare duecento metri: «toglietevi dai piedi» è la frase più gentile, ma si sente anche «levatevi che vi passiamo sopra». Insomma in quattro gatti, per fare più male, hanno bloccato per ore il centro. Finalmente proprio l’intervento della gente sblocca la situazione e i pensionati se ne vanno davanti alla prefettura dove si ritrovano in venti, trenta a dire tanto. La situazione sarebbe già grave di per sé se non ci fosse un retroscena ancora peggiore. Lo svela Michele Scandroglio, coordinatore di Forza Italia, che si è preso a cuore la questione dell’amianto. «Sembra che la Cgil, martedì sera, abbia fatto un tam tam tra i pensionati facendoli andare in piazza oggi (ieri ndr) dicendo che sarebbe stata tolta loro la pensione. Un allarme assurdo creato sulla pelle dei pensionati e della città, visto che non è vero». La realtà, emersa in maniera non ufficiale, è che le pensioni sospese sarebbero in tutto tredici e che ciò si è reso necessario a seguito dell’inchiesta della magistratura aperta dopo la scoperta di fascicoli «vuoti», con i nomi dei titolari, ma senza alcuna documentazione allegata. Anche perché va chiarito che quelli «mobilitati» non sono certo le centinaia di pensionati esclusi (pur avendone ogni diritto per aver davvero lavorato nelle stive delle navi a rischio) dalla legge sull’amianto limitata solo ad alcuni anni. Per quelli politici e sindacati continuano a fare poco o nulla. Nel frattempo però a causa della manifestazione in molti bar del centro non sono arrivati in tempo i rifornimenti delle rosticcerie per la pausa pranzo. «Qui un giorno sì e uno no c’è un corteo o uno sciopero - dice la titolare di un locale di via Santi Giacomo e Filippo - io però vorrei dire a questi signori che le tasse le pago così come i finanziamenti: se chiudo a me chi mi tutela?». Stesso discorso per altri negozianti del centro.
Nel pomeriggio l’Inps ha rassicurato i lavoratori che sono stati esposti all’amianto e che sono titolari di pensione che queste continueranno a essere regolarmente pagate. Secondo quanto informa una nota, le circa 700 lettere che l’Istituto ha inviato lo scorso mese di maggio ai titolari di pensione, erano un atto di doverosa informazione in presenza di una indagine promossa dalla magistratura su istanza dell’Inail. L’inchiesta giudiziaria è volta a verificare la dimensione della platea dei lavoratori esposti all’amianto.

«L’Inps continuerà a erogare la pensione in assenza di determinazioni contrarie derivanti dagli esiti dell’indagine in corso - si legge - e aderisce alla determinazione recentemente assunta dal Parlamento e approvata dal Governo». Basterà per calmare gli animi?

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