Sfilata di amici di Pamela Genini ieri al quarto piano del Palazzo di giustizia. Il pm Alessia Menegazzo e l'aggiunto Letizia Mannella, che indagano sull'omicidio della 29enne, insieme agli investigatori della polizia hanno sentito Andrea, ex fidanzato di Pamela, e le amiche Nicole e Elisa. Tutti hanno descritto come "tossico", fatto di violenze, soprusi e prevaricazioni, il rapporto che la giovane aveva con Gianluca Soncin, il 52enne ora in carcere per averla accoltellata a morte.
Soncin è accusato di omicidio pluriaggravato, tra l'altro dalla crudeltà e dalla premeditazione. I primi racconti raccolti degli inquirenti confermano quanto dichiarato nei giorni scorsi da Francesco Dolci, l'uomo con cui la vittima aveva avuto un legame prima di Soncin e con cui era rimasta amica. È anche stata sentita la ex moglie del 52enne originario di Biella, ma che viveva tra il Veneto e Cervia. La donna ha parlato dell'indole violenta dell'ex e ha spiegato di averlo denunciato per maltrattamenti nel 2011. Non si è mai arrivati a un processo, stando a quanto riferito dalla teste, perché tra i due c'è stata una "ricomposizione".
Prima degli interrogatori si è tenuta una riunione operativa, cui oltre alla dirigente dell'Upg, l'ufficio che ha coordinato le Volanti che la sera del 14 ottobre si sono precipitati nell'appartamento di via Iglesias e sono arrivati ad un passo dal salvare Pamela, erano presenti il dirigente della Squadra mobile e il capo della squadra di pg in quota ai carabinieri. Intanto la Procura di Bergamo ha aperto un fascicolo, per ora a modello 45 (senza indagati e senza ipotesi di reato), sull'episodio di inizio settembre 2024, quando Soncin ha rotto un dito alla 29enne e lei si è rivolta all'ospedale di Seriate. In quell'occasione - è ormai appurato - i carabinieri che sono intervenuti non hanno avvertito la Procura. I pm ora intendono accertare i fatti, per evitare che un episodio di questo tipo, definito "inammissibile", si possa ripetere.
L'inchiesta principale sull'omicidio resta in capo al Dipartimento fasce deboli della Procura milanese. Le deposizioni raccolte ieri hanno lo scopo di ricostruire un quadro preciso, tra l'altro, dell'ambiente che gravitava attorno alla giovane donna. Alla Squadra mobile spetteranno alcuni accertamenti tecnici, come la copia forense dei cellulari e di altri dispositivi e l'acquisizione dei tabulati utili ad approfondire il caso, mentre i militari dell'Arma dovranno interfacciarsi con i colleghi di Bergamo e Cervia, per raccogliere gli elementi sui ripetuti episodi di stalking subiti da Pamela.
Il funerale della giovane uccisa con più di 30 coltellate sono stati posticipati di 24 ore e saranno dunque celebrati non giovedì alle 10.30, ma venerdì sempre alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di Strozza, in provincia di Bergamo. Da oggi pomeriggio e anche per le giornate di domani e giovedì sarà aperta la camera ardente alla casa del commiato di Villa d'Almè. Il feretro sarà tumulato nel cimitero del paese bergamasco dove Pamela è cresciuta.
Intanto ieri sul citofono della casa della madre di Pamela è apparso un cartello scritto a mano con un appello: "Non rilasciamo più interviste. Abbiamo già detto tutto. Lasciateci nel nostro lutto, chiediamo rispetto, di lasciarci soli".