Stavano volando a 3000 metri di quota quando si è scatenato un temporale. Il piccolo aereo da turismo partito da Olbia e diretto a Lugano è stato sballottato, ha perso quota proprio mentre il motore è andato in avaria. Poteva essere la fine per i due uomini a bordo ma il pilota del «Cirrus 22» ha tentato un ammaraggio che è perfettamente riuscito. Una manovra - hanno sottolineato gli esperti - «molto difficile e ben compiuta». A conclusione di questa terribile avventura, pilota e passeggero, due italiani di 40 anni residenti uno a Lugano e l'altro in provincia di Varese, soccorsi dai Vigili del fuoco e dalla Guardia Costiera, stanno bene.
È accaduto ieri mattina poco dopo le 12 a circa 15 miglia dalla costa di Nervi. Il «Cirrus 22» N357MV, un aereo privato monomotore classe PA28, era partito da Olbia per raggiungere Lugano. Secondo la ricostruzione compiuta dall'Enac, i primi problemi sono stati segnalati alle 12.20 quando l'aereo, in volo sul mar Ligure, è entrato in una cellula temporalesca, con forte vento. Dal Centro di controllo Enav di Milano, che seguiva in frequenza il monomotore, è arrivato il consiglio di aumentare la quota di volo, da 3000 a 4000 metri, in modo da uscire dalla turbolenza. L'operazione non è però riuscita e dal Centro milanese ci si è accorti che il piccolo aereo stava perdendo rapidamente quota, probabilmente spinto dal forte vento e dalle correnti. Si è così provveduto ad avvisare l'aeroporto Cristoforo Colombo e a passare in frequenza il collegamento con il volo. Quando il «Cirrus» si trovava a non più di 200 metri sopra il livello del mare è arrivato l'sos lanciato dal pilota, il quale ha poi compiuto la manovra di ammaraggio. «Abbiamo seguito l'aereo sul radar fino a livello del mare - spiegano all'Enav - e così abbiamo potuto immediatamente fornire la posizione esatta ai mezzi di soccorso». Sul posto sono subito arrivati i Vigili del fuoco e gli agenti della Guardia Costiera. «I due occupanti dell'aereo - ha raccontato poi il pilota dell'elicottero Drago dei Vigili del fuoco, che ha portato in salvo pilota e passeggero - si trovavano a circa 200 metri dal relitto, che si stava inabissando. Erano protetti da un particolare tipo di salvagente e sembravano in buone condizioni». In quel momento il mare al largo di Genova era agitato, con onde lunghe.
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