Amori, delusioni e peccati Le confessioni di Valentino

Lo stilista festeggia i 45 anni di carriera a Roma con tre giorni di pranzi, sfilate e spettacoli

Amori,  delusioni e peccati Le confessioni di Valentino

da Roma

La casalinga di Voghera che l’ha messo al mondo nel 1933 si chiamava Teresa. «Non è mai stata magrissima, ma sapeva aggiustarsi bene: vestiva solo in sartoria» racconta Valentino rivelando poi che la madre gli fece una tremenda scenata quando, 25 anni fa, pensò di adottare un bambino berbero. «L’ho incontrato durante un giro del Marocco in Cadillac. Tra la gente che circondava quell’assurdo macchinone c’era un bellissimo bimbetto biondo con gli occhi verdi. Mi sono detto quasi quasi lo adotto, ma mia madre si oppose con tutte le sue forze. Aveva ragione: sono apprensivo con i miei cani, figuriamoci con un figlio».
Eppure un po’ di risentimento gli dev’essere rimasto visto che la severa signora Garavani non risulta tra le persone a cui il più famoso dei nostri couturier dedica il mega evento (dal 6 all’8 luglio a Roma) con cui festeggerà 45 anni di fulminante carriera. «Ci stanno lavorando 1500 persone - spiega - voglio che sia indimenticabile, la cosa più grande e bella mai organizzata nel mondo della moda». Il programma prevede una retrospettiva all’Ara Pacis (300 modelli tra cui quello creato per le nozze di Jackie Kennedy con Onassis) seguita da una cena nel Tempio di Venere ricostruito dallo scenografo premio Oscar, Dante Ferretti e da uno spettacolo pirotecnico di Valerio Festi, quello che ha incantato il mondo con la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Torino.
Nel pomeriggio di sabato 7 luglio ci sarà la sfilata della collezione di alta moda per il prossimo inverno (61 uscite tra cui sei riedizioni di modelli storici) al complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia a cui seguirà il pranzo di gala e un grande ballo nel Parco dei Daini. «Roba da mille e una notte», promette Giancarlo Giammetti, socio, amico e braccio destro del couturier. «Ci siamo incontrati 45 anni fa al Café de Paris» racconta il manager. Il sodalizio sentimentale e professionale cominciò poco dopo, durante una vacanza a Capri. E Giammetti che non è noto per la sua diplomazia confessa: «All’inizio non mi colpì nulla di lui, poi ho cominciato ad ascoltarlo e mi sono accorto della sua genialità». Valentino sorride come il gatto del Ceshire perché sa benissimo di dovere moltissimo al socio: il primo grande stratega del fashion system. Ma rivela che tra loro ci sono state furiose liti. «Una volta ci siamo messi a discutere sui gusti della pizza e nella foga ho lanciato un piatto di spaghetti contro il muro facendo scoppiare a piangere una modella». Lei che per inciso è la mitica Dalma, fa notoriamente parte dell’entourage di Valentino.
Non si sa molto della profonda amicizia che lo lega a Marilù Tolo nonostante la bellissima attrice non abbia voluto fidanzarsi con lui. «Le ho regalato un anello quando aveva 17 anni e io 10 di più, ma lei me lo restituì subito» rivela senza rancore visto che la signora, oggi sposata, è stata invitata all’evento. «Purtroppo non può venire, come molte delle teste coronate che vesto perché in quei giorni la regina di Norvegia compie gli anni e ha organizzato una crociera».
Non mancheranno i politici italiani: dalla coppia presidenziale ai coniugi Veltroni, da Berlusconi (atteso per almeno due appuntamenti) a Prodi, Rutelli e i rappresentanti della Provincia di Roma. Top secret il costo dell’operazione, mentre filtrano i nomi dei vip presenti: Caroline di Monaco con i figli, Gwyneth Paltrow, Claudia Schiffer, Elle McPherson, Rupert Everett e Donald Trump. «Non potrà venire Meryl Streep - si rammarica Valentino - sta lavorando alla versione cinematografica del musical Mamma mia». Al suo posto la diva manderà la figlia Mamie Gunner ma per consolare l’amico una settimana gli fa ha offerto un saggio di canto in privato.

Inevitabile chiedergli se in tutto questo tempo si sia sentito parte della storia avendo vestito le donne più importanti del mondo. E lui, serafico, risponde: «Non ci ho mai pensato anche se alcune di loro, per esempio Farah Diba, sono state travolte dalla storia. Io però sono ancora qui. E 45 anni non sono bruscolini».

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