Amori, matrimoni, nani e amplessi davanti a Ferrara

Marta Flavi, Storie di amore e matrimoni, a cura di Matilde Amorosi con la collaborazione di Francesco Alberti, Newton Compton, 1992.
Estratto: «Mio marito era un maniaco del telecomando. \ Mi piaceva fisicamente e a volte lo abbracciavo durante il “Maurizio Costanzo show”, perché è verso mezzanotte che in genere mi viene voglia di fare all’amore. \ A me francamente sentire voci, rumori e persino la pubblicità, mentre avrei dovuto concentrarmi sulle mie emozioni, dava terribilmente fastidio. \ Lui riprendeva vigore sotto il vigile sguardo delle celebrità di turno, da Giuliano Ferrara a Maria Teresa Ruta».
Estratto: «Cerco un compagno che mi aiuti a dimenticare una brutta storia che mi ha lasciato nel cuore un cocente rimpianto per l’uomo dal quale mi sono separata. Sembrerà impossibile quando dirò che lui, Enrico, era un nano, nel senso che arrivava a malapena al metro di altezza, contro il mio 1,70. Ciònonstante mi innamorai come una pazza. Di Enrico mi piaceva tutto, non solo il carattere. Non voglio scendere in particolari intimi, ma la voce che descrive i nani come uomini superdotati è vera.

\ “Ecco l’articolo il”, oppure “Che coppia da circo!”, mormorava la gente al nostro passaggio. Ma il commento più maligno, quello che mi ferì maggiormente, fu la domanda di un ragazzino: “Biancaneve, gli altri sei nani dove li hai lasciati?”».

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