Clamorosa conclusione dellinchiesta del sostituto procuratore Pier Carlo Di Gennaro sui falsi abbonati dellAmt. Sono stati scoperti ben 350 casi di finti bisognosi, su cui pende la richiesta di rinvio a giudizio per falso e truffa ai danni dellazienda dei trasporti genovese. É avvenuto che centinaia di utenti per evitare di pagare la tariffa intera per gli abbonamenti (di vario tipo), utilizzando lo strumento, del resto previsto dalla legge, dellautocerticazione, hanno dichiarato di avere dei redditi inferiori a quelli stabititi dalle norme per ottenere lo sconto. Un raggiro in piena regola che ha comportato un notevole danno alle casse dellAmt, ma che è costata cara ai «furbetti», che rischiano adesso dessere trascinati in tribunale, e che dovranno rimborsare la differenza tra la tariffa intera e quella scontata, mentre si vedranno revocare labbonamento. Addirittura uno dei 350 aveva detto dessere disoccupato, mentre è risultato che guadagnava 50 mila euro allanno.
Le indagini sono state svolte dagli uomini della Guardia di Finanza, non nuovi a smascherare «marachelle» del genere. Alcuni mesi fa le fiamme gialle hanno pizzicato 146 professionisti che avevano dichiarato falsi redditi per ottenere lesenzione del ticket sanitario.
Del resto cè da dire che anche la stessa Amt recentemente ha deciso di mobilitarsi per evitare di subire danni da chi non vuole pagare il biglietto. Un esempio sono le misure di sicurezza prese sulla metropolitana. Dal momento che non erano pochi i «portoghesi» che viaggiavano da una parte allaltra della città completamente a sbafo, lazienda ha messo due persone fisse per il controllo dei titoli di viaggio (così si chiamano i biglietti nel gergo burocratico) a bordo delle vetture.
In effetti questi due signori svolgono anche una funzione sociale assistendo la clientela in tutti i modi possibili e anche, alloccorrenza, vendendo i biglietti stessi. Insomma, si desidera far capire che i tempi del viaggio gratis sono finiti.
Tra laltro, oltre ai due controllori fissi, cè anche il resto del personale allopera. Infatti al momento lAmt dispone di circa un centinaio di controllori che lavorano nella misura di trenta turni al giorno su tutti i mezzi del trasporto pubblico.
In questo modo lAmt cerca di coprire lintera rete cittadina assicurandosi di eliminare, o comunque contenere fortemente, il fenomeno dei viaggiatori non paganti.
Un altro problema che interessa in genere le aziende di trasporto pubblico, e di cui si parla spesso in questi giorni, è il ruolo che svolgono i cosiddetti «inidonei temporanei», e cioè gli autisti che per qualsiasi ragione non sono in grado di guidare, almeno temporaneamente. La cosa non deve stupire perché è clinicamente accertato che questo tipo di lavoro porta spesso a vari problemi di salute, per cui ogni tanto qualcuno si deve fermare e fare una sosta svolgendo unaltra mansione.
In questo momento allAmt ci sono otto persone in questa situazione e, in attesa che possano riprendere lattività di guida, lavorano in servizi di verifica, come ausiliari al traffico, nellassistenza clientela e nelle biglietterie. Quando una commissione medica li giudica idonei, allora tornano sugli autobus.
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