Ancelotti sceglie il Milan «Ma il Real mi ha tentato»

Resta fino al 2008. Berlusconi: «Convinti da bravura e serietà». Rinnova anche Costacurta

Paolo Marchi

C’è sempre il Milan nel futuro di Carlo Ancelotti, non il Real Madrid, non altri: al Milan è, e al Milan resterà fino al 2008, totale sette stagioni (e non sei in base al vecchio contratto). Ha avuto così termine uno dei tormentoni di questi mesi, legato a un allenatore nel mirino di un Real da rifondare. Non solo: ha rinnovato pure Costacurta, anno di nascita il 1966. Per la serie “le vecchie glorie non si pensionano”, almeno non in via Turati, la prossima stagione, dietro alla coppia difensiva centrale formata da Nesta e Kaladze, pazienteranno Maldini, classe 1968, e per l’appunto un Costacurta che a campionato concluso se ne andrà a Coverciano per sostenere il corso allenatori e poi tornare a disposizione di Ancelotti.
Ieri l’allenatore ha confermato che «la tentazione di andare al Real Madrid c'è stata, ma ho deciso di prolungare il contratto con il Milan e penso sia stata la scelta migliore». Ha così la possibilità di diventare il trainer con il più lungo ruolino di marcia in rossonero: sette stagioni, magiche. Dopo i 9 trofei vinti in campo, i cinque in panchina: uno scudetto, una Champions, una supercoppa europea e una di lega, una coppa Italia. Quest’anno è atteso al riscatto del diabolico ko di Istanbul contro il Liverpool.
È la quarta firma in calce a un contratto con i rossoneri, con un aumento di ingaggio (da due milioni di euro a due e mezzo), un’opzione per il 2009 e tanti sorrisi ieri in sede con un curioso siparietto tra lo stesso Ancelotti e Adriano Galliani, contattato quest’ultimo dal Real e per questo spinto a chiudere «perché il tormentone avesse fine». Ha detto Carletto: «Andiamo ancora avanti, perché abbiamo le motivazioni e gli stimoli per fare bene. Il solo rammarico (ironico, ndr) è per il fatto che non riesco a sviluppare una trattativa vera e propria con la società. Dura sempre troppo poco, dura sempre un minuto». Ha replicato Galliani: «È che non ha alcun tipo di procuratore, lui arriva, normalmente io gli faccio una proposta, in genere molto buona, e lui firma. Però è chiaro che posso essere generoso con lui per i mezzi che mette a disposizione il presidente Berlusconi».
Il quale Berlusconi ieri non si è certo risparmiato nel commentare questo rinnovo: «Ancelotti ci ha convinto con la sua bravura, la sua serietà, con la sua pacatezza, con la sua affabilità. Quindi, abbiamo ritenuto di continuare con lui, anche per mettere fine a tutte queste voci senza nessun fondamento nella realtà. No, non ho mai temuto se ne andasse in Spagna, perché mi aveva detto che sarebbe rimasto. E noi non abbiamo mai pensato di cambiare, tanto che non si sono fatte ipotesi neppure su Van Basten e nemmeno su Donadoni che è un amico ma che non per questo ci ha fatto parlare della possibilità che tornasse da tecnico».
E ora tutti al lavoro. Berlusconi: «L’obiettivo è la Champions.

Il mercato? Il Milan è sempre costato molto, ma l’anno prossimo resterà invece così com’è ora». E sabato Milan-Fiorentina, per taluni da leggere come Berlusconi-Della Valle. Non per il premier: «Non mischiamo la sacralità del calcio con il profano».

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