Anche la Cnn s’arrende: dobbiamo essere faziosi

L’ossessione dell’imparzialità della tv è finita ieri. Se ne va con Jonathan Klein, l’uomo che per vent’anni ha cercato di raccontare all’America e al mondo che la Cnn fosse il canale al di sopra delle parti e al di sopra delle opinioni. Se ne va con gli ascolti che crollano e con la certezza che per acchiappare i telespettatori, i canali di informazione (...)
(...) debbano schierarsi: Cnn per anni è stato il marchio delle news all’americana, per certi versi lo è ancora, ma ormai è nettamente dietro a Fox News e anche a Msnbc, ovvero al network di destra e al network di sinistra.
La tv fondata da Ted Turner ha provato a proseguire con la sua linea dell’imparzialità, ma la gente non l’ha seguita. Lo fa anche adesso che Klein è stato allontanato e al suo posto di presidente arriva Ken Jautz. Ufficialmente l’emittente rimarrà imparziale, ma nella realtà le cose cambieranno: Jautz, scriveva ieri Politico, è un signore cresciuto nell’informazione tabloid e quindi tagliato per un modello di notiziario più radicale, più deciso, più interpretativo. Si sposterà a sinistra, Cnn. Ovviamente lo staff del canale si limita a far sapere che lo stile diventerà più brioso e più innovativo. Però questo significa: l’informazione che per una vita s’è vantata di essere la voce più autorevole e distaccata della tv americana, cede a se stessa, alla sua natura liberal, al suo appoggio prima molto sobrio e in futuro più smaccato al Partito democratico.
Cade un’ipocrisia, si libera della fissazione dell’imparzialità a ogni costo. Lo fa per il mercato. Perché evidentemente l’America vuole idee ed è disposta ad accettare di più un modo di raccontare le notizie aggressivo, politicizzato, partigiano rispetto a un modello d’informazione distaccato e freddo. Lo dicono gli ascolti. Fox News, con quel suo stile grintoso e a volte persino minaccioso ha scalato ascolti e classifiche: piace a chi la guarda, ovvero a chi cerca una lettura sempre e comunque anti-Obama e pro repubblicani, guarda con interesse al mondo degli ultra conservatori dei Tea Party. Anzi, uno dei suoi uomini di punta, ovvero Glenn Beck, è praticamente uno dei capi popolo del movimento anti-tasse e anti-tutto che sta scombussolando l’America in questi mesi. Ovviamente Fox è considerata inguardabile da chi politicamente sta dall’altra parte. Chi, in sostanza, guarda Msnbc, network che più di sinistra non si può, tanto da incalzare Obama e criticarlo ma solo perché a volte fa cose troppo di destra, come aumentare i militari in Afghanistan. Msnbc è la tv di Rachel Maddow, la conduttrice che per prima ha cercato il marcio attorno ai Tea Party, cioè il ruolo dei miliardari Koch come burattinai di un movimento che apparentemente viene dal basso. È anche il canale di Keith Olbermann, autrice e presentatrice dello show Countdown, considerato il programma più di sinistra della televisione americana. Qualcosa di simile a Michele Santoro. Perché la logica che muove l’America come l’Italia è la stessa: vincono conduttori e giornalisti che stanno da una parte, perdono gli altri. Il venti per cento di share di Santoro nella prima puntata di Annozero è la conferma che c’è un pubblico che vuole partigianeria, vuole invettive, vuole personalità. Poi c’è chi tutto questo non lo sopporta, ma solo perché cerca un’alternativa di destra a quel programma. Così vale in America. Una volta il volto storico della Cnn Campbell Brown parlò così dei suoi rivali di destra e di sinistra: «Si provocano a vicenda, si combattono e, sì, ci fanno divertire. In un Paese così diviso ottengono anche ottimi ascolti. Non critico che cosa fanno i miei amici della Fox e della Msnbc. Ma è come paragonare le mele con le arance rispetto a quello che facciamo qui alla Cnn».
Adesso non è più così: la crisi degli ascolti ha imposto al canale una riflessione. E il risultato è stato l’allontanamento molto poco volontario di Klein che da presidente ha sempre cercato di far passare il messaggio della tv al di sopra del confronto, della voce sobria e politicamente corretta, dell’equidistanza. Il futuro gli ha dato torto e questo è piaciuto poco a chi dal crollo degli ascolti di Cnn a favore di Fox e Msnbc ha perso soldi e prestigio. Si cambia, per ritrovare un pubblico. Diverso, ma più numeroso.

Per vivere meglio, per continuare a esistere e a dire qualcosa. All’interno dei corridoi della tv di Atlanta adesso si discute di quello di cui discutono i giornalisti di molti altri posti del mondo: è giusto? La risposta in realtà è una non risposta: «È così». Punto.

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