Quando Petros Markaris (nella foto) ha deciso di scrivere Prestiti scaduti (Bompiani), ennesima indagine del suo commissario Kostas Charitos, il crack economico greco stava per esplodere. Quindi molti lo considerano profetico. Ma già in Difesa a zona, Si è suicidato il Che, Ultime della notte questo autore aveva mostrato la profonda crisi del proprio Paese. Ovvio, quindi, che prima o poi Markaris trattasse anche dei delitti legati al mondo dei banchieri e dei politici corrotti.
«Penso - ci spiega - che ormai abbiamo perso il nostro orientamento in Europa. Abbiamo identificato lEuropa con leuro. Ma lEuropa è stata inizialmente legata soprattutto a valori comuni. Il progetto iniziale prevedeva di riunire persone con storie diverse, culture e tradizioni diverse sotto lo stesso ombrello. Ora tutto ciò si è sbriciolato, si parla di Europa come se contasse solo lEurozona. Temo che alla fine ci troveremo a dire che loperazione ha avuto successo (cosa peraltro ancora non certa), ma il paziente è morto».
Che cosa pensa della situazione attuale nel suo Paese?
«I greci non pagano i propri crediti e non possono usare le loro carte di credito perché non hanno i soldi per farlo, non perché vogliano disobbedire al sistema... Lo stesso fenomeno sta accadendo in Spagna. Le banche dovrebbero sentirsi responsabili di ciò che è accaduto. Hanno drogato il popolo convincendolo a prendere più crediti, a spendere di più».
Quanto è cambiato il suo eroe Kostas Charitos?
«Ora è più calmo e meno aggressivo. Intanto perché ha una patologia cardiaca che lo ha colpito fin da Difesa a zona. Poi è stato ferito in missione e ha dovuto passare un lungo periodo di convalescenza. Così, si sente debole e vulnerabile. Inoltre la sua famiglia sta attraversando un periodo difficile anche dal punto di vista economico. Questo lo ha reso più compassionevole, rivelando il suo lato umano in modo più chiaro. E poi ha imparato molto dal rapporto con Lambros Zisis, il vecchio comunista».
Lei ha appena ricevuto il Raymond Chandler Award 2011. Quanto questo autore lha influenzata?
«La mia scrittura deve molto non solo a lui, ma anche a molti altri scrittori pubblicati su Black Mask».
I noiristi possono raccontare la verità?
«Non possono dare le risposte giuste, perché questo non è il loro compito.
Quanto mescola realtà e finzione nelle sue storie?
«La famiglia di Charitos è immaginaria. Ma sua moglie Adriana è quasi identica a mia madre e sua figlia Katerina somiglia molto a mia figlia...».
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