Juan in campo con il gruppo. È questa la buona notizia in casa Roma alla ripresa degli allenamenti, con il primato in classifica in tasca. Un centinaio di tifosi festanti e rumorosi «assediano» il quartier generale di Trigoria e una volante della polizia è costretta a far scendere dal muro di cinta del centro tecnico alcuni sostenitori che si erano arrampicati cantando cori ad alta voce contro Lazio e Inter. La piazza è in fibrillazione per questo finale esaltante, il compito più difficile per Ranieri sarà quello di governare la pressione della squadra in vista della volata scudetto. Guadagnata grazie anche al «profeta in patria» che sta viaggiando a livelli record. Mai, in ventidue anni da allenatore, il tecnico di San Saba aveva tenuto una media punti del genere: 68 in 31 giornate, 2,2 di media a partita. Ha già eguagliato il suo «personale» di venti vittorie in un campionato (risalente a due anni fa) per non parlare della striscia di 23 risultati utili di fila, ad un solo passo dallo «scudettato» Fabio Capello. Numeri che spiegano la parabola di una Roma ultima dopo centottanta minuti di campionato, lontana quattordici punti dalla vetta dopo dieci partite e ora prima a cinque giornate dal termine.
«La mia condizione sta crescendo partita dopo partita, sono sicuro che in questo finale di stagione potrò dare il meglio di me stesso», è il messaggio che lancia Francesco Totti, escluso come Toni dalle convocazioni mondiali dellalbum Panini dedicato a Sud Africa 2010.
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