Anche la notte degli Oscar è diventata più nera che mai

Per vent'anni è stato uno dei più grandi segreti di Hollywood. La sera prima della nottata degli Oscar, attori, registi, produttori e cinematografi neri si riunivano puntualmente a per celebrare i Black Oscars, sapendo che anche la Hollywood più liberale, quella dei film rivelatori di ingiustizie e drammi sociali, in fondo era ancora intinta nel razzismo e che i voti della Academy - quasi tutti bianchi - li avrebbero esclusi dalla notte delle stelle.
Star come James Earl Jones, Samuel L. Jackson, Whitney Houston e Will Smith, accorrevano in segreto alla serata degli Oscar di colore, poi improvvisamente tre anni fa i Black Oscar hanno cessato d'esistere. Il cinema nero, dopo 25 anni, si era finalmente integrato nella grande Hollywood, grazie alle statuette per il miglior protagonista vinte in coppia nel 2001 da Halle Berry (Monster ball) e Denzel Washington (Training day).
Quest'ultimo aveva già alle spalle l'Oscar per il miglior attore non protagonista (Glory nel 1990) e ben 45 nomine. Poi nel 2006 gli Oscar si sono tinti improvvisamente di nero: cinque star di colore sono state nominate nella cinquina finale dell'oscar. Erano Forest Whitaker, Eddie Murphy, Jennifer Hudson, Will Smith and Djimon Hounsou. Fu allora che gli organizzatori del Black Oscar decisero di partecipare alla serata di gala del cinema, sentendosi finalmente protagonisti.
La loro era stata un'attesa lunghissima: dal 1927, anno dei primi Oscar, avevano dovuto aspettare fino al 39 per applaudire Hattie McDaniel, che aveva interpretato la cameriera in Via col vento, strappando l'Oscar a Olivia de Havilland. Dopo di lei Sidney Poitier aveva portato a casa la sua prima statuetta come protagonista del film Lilies of the field, Quincy Jones aveva raccolto la statuetta per il miglior film del 1985 (The color purple, diretto da Steven Spielberg) e Denzel Washington aveva vinto il suo secondo oscar per il suo ritratto del pugile Rubin Carter nella pellicola The Hurricane.
E gli Oscar hanno continuato a premiare star nere grazie alla bravura di Jamie Foxx (Ray Charles in Ray, 2004), di Forest Whitaker (Idi Amin in L'ultimo re della Scozia, 2006), di Morgan Freeman quale attore non protagonista nella pellicola Million dollar baby e dell'attrice non protagonista Sophie Oneko nel tristissimo Hotel Ruanda.

Tra i registi c'è stato poi nel 1991 John Singleton col suo coraggioso Boyz in the hood e dopo decine di Oscar Hollywood si è aperta lentamente anche a due presentatori di colore, applauditissimi: Whoopi Goldberg e Chris Rock hanno regalato agli spettatori della diretta mondiale il talento di una minoranza che adesso, grazie alla vittoria di Barack Obama, Hollywood vorrà far risplendere nel suo firmamento.

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