RomaUn prete. Anzi, un missionario impegnato a raccogliere fondi per finanziare le missioni allestero. Parte di quei fondi però sarebbero stati prelevati per essere prestati a Diego Anemone, limprenditore arrestato nellambito dellinchiesta sugli appalti alla Maddalena. Unaccusa grave contenuta nellordinanza del giudice fiorentino.
Sul tavolo degli inquirenti è finita unintercettazione telefonica tra Anemone e appunto il missionario. Ovvero don Evaldo Biasini della Congregatio Missionariorum Pretiosissimi Sanguinis. Biasini è il consigliere economo della società di vita apostolica e dunque ha responsabilità della cassa. Un sacerdote anziano e molto conosciuto anche a Roma, dove divenne viceparroco nel 1956.
«Anemone risulta avere rapporti poco chiari con un prelato, don Evaldo Biasini», scrive il gip nellordinanza, specificando poi come dalle indagini sia emerso che limpresa di Anemone stava eseguendo alcuni lavori edili presso il collegio del Preziosissimo sangue in via Narni a Roma per conto di don Biasini. Ed è a don Evaldo che Anemone, il 22 settembre del 2008, avrebbe chiesto dei soldi. Limprenditore va in cerca di contante, sottolinea il giudice, poco prima di un incontro programmato con il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. Non solo. Nel provvedimento gli inquirenti osservano come Anemone si sia attivato spesso alla ricerca di denaro contante proprio in previsione di taluni incontri con Bertolaso. Insomma gli investigatori ritengono «con certa fondatezza che detti incontri siano finalizzati alla consegna di somme di denaro al Bertolaso».
Ed ecco la trascrizione della conversazione tra Anemone e il missionario. «Senti Evà scusa se ti scoccio solo per rotture di coglioni perché ieri... stamattina devo vedere una persona verso le 10 e mezza... 11. Tu come stai messo?» Don Evaldo risponde: «Di soldi? Qui ad Albano ce nho 10 soltanto. Giù a Roma potrei darteli. Debbo poi portarli in Africa mercoledì. Vediamo un po». Così Anemone si accorda con il sacerdote: «Oggi non ce la facciamo eh? Domani, domani. Va be...domani mattina faccio un salto casomai allora».
Lordinanza del giudice poi fa cenno ad una «successiva conversazione del 23 settembre» nella quale «Anemone sembra impartire disposizioni affinché sia richiesta a don Evaldo la disponibilità di dargli unulteriore somma di denaro di 50mila euro che però stavolta non ottiene». Una donna contatta per conto di Anemone il sacerdote e poi chiama limprenditore e gli riferisce la risposta negativa di don Biasini: «proprio mha detto scordatelo».