Alessio Garofoli
da Roma
Dopo il pesante calo di aprile, dovuto in buona parte alle vacanze pasquali, a giugno la produzione industriale, secondo i dati Istat, accelera rispetto al già apprezzabile risultato di maggio, toccando quota +3,7% annuo. Questa cifra è incoraggiante per i prossimi mesi, perché potrebbe portare a un incremento del Pil - che verrà comunicato venerdì dallIstat nella sua stima preliminare - tra lo 0,3 e lo 0,5 per cento nel secondo trimestre del 2006. Un valore più basso rispetto al +0,6% del periodo gennaio-marzo, ma comunque lusinghiero e che certifica il buono stato di salute delleconomia italiana, a dispetto dei tanti profeti interessati di un declino che non è mai esistito. Notevole in particolare la performance del settore automobilistico: +12,9% rispetto a giugno 2005 e +18,6% rispetto al primo semestre dellanno scorso per quanto riguarda la voce «autoveicoli», che comprende tutto il trasporto su gomma e quindi anche, per esempio, i camion. Più in generale, la produzione di mezzi di trasporto ha segnato un +8,1% annuo e +8,4% sul primo semestre 2006.
LIstituto di analisi economica (Isae), da parte sua, conferma le stime sulla produzione industriale per luglio e agosto - rispettivamente +2,0% e +0,3% - e prevede un calo dello 0,3% in settembre. In media il terzo trimestre dellanno dovrebbe segnare un rialzo del 2,5%. A fine anno potrebbe esserci tuttavia uninversione di marcia: lapprezzamento delleuro e il rallentamento della crescita mondiale rischiano di mettere in difficoltà le nostre esportazioni sui mercati esteri. Fino a quando non si metterà mano ai problemi strutturali di competitività, leconomia italiana soffrirà le fluttuazioni del ciclo internazionale come una barca in balìa dei venti.
«Nel complesso del secondo trimestre 2006 - spiega Gianluigi Mandruzzato, analista di Banca Intesa - la produzione industriale è in rallentamento rispetto a gennaio-marzo. Ma questo non vuol dire che sia finita la fase di miglioramento del ciclo: più semplicemente il dato precedente era superiore alle attese. La delusione per aprile-giugno - continua -, vista lottima chiusura del trimestre, apre le porte a cifre migliori per i prossimi tre mesi. Anche perché gli ordini in primavera sono stati particolarmente ricchi. Resto ottimista». «Le cifre sono tutto sommato in linea con le previsioni», aggiunge Marco Valli, analista di Unicredit banca mobiliare. «Ad aprile-giugno - chiarisce - si sono verificate delle circostanze particolari che hanno fatto rallentare la produzione industriale: leffetto deprimente delle vacanze pasquali, il clima non molto caldo e lincendio verificatosi in un impianto della Erg in Sicilia che hanno rallentato il settore dellenergia. Ma la ripresa ciclica cè e il Pil nel secondo trimestre, anche se in decelerazione, dovrebbe mantenersi intorno allo 0,3 per cento».
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