Anche Ratzinger fa le sue nomine Ecco le facce nuove in Vaticano

Roma È certo una coincidenza, ma il rimpasto nella Curia romana arriva quasi contemporaneamente a quello nel governo italiano. La differenze è che sulle nomine del Papa, contrariamente a quelle di Silvio Berlusconi, polemiche non se ne fanno.
Benedetto XVI, dunque, potrebbe rendere note già oggi o nei prossimi giorni le sue scelte per posti chiave nell’esecutivo di Oltretevere, che prevedono la porpora cardinalizia. La nomina più importante dovrebbe essere quella di monsignor Fernando Filoni a nuovo prefetto di Propaganda Fide. Il «Papa rosso», come lo chiamano per i suoi ampi poteri. All’attuale «ministro degli Interni» del Vaticano, 65 anni e una lunga carriera diplomatica alle spalle anche come nunzio a Bagdad in piena guerra tra il 2001 e il 2006, sarebbe affidato il delicato compito di proseguire la ristrutturazione del dicastero dell’Evangelizzazione dei Popoli, anche per ripulirne l’immagine offuscata dal coinvolgimento nello scandalo degli appalti.
Le indagini di Perugia, che giovedì hanno portato al rinvio a giudizio di Guido Bertolaso e altri, hanno colpito con un avviso di garanzia l’ex prefetto di Propaganda, il cardinale Crescenzio Sepe, per la compravendita di un palazzo della congregazione da parte dell’ex ministro Pietro Lunardi, per il quale i magistrati sono in attesa dell’autorizzazione a procedere.
Monsignor Filoni è sostituto per gli Affari generali dal 9 giugno 2007 e passerebbe dunque alla guida di quella delle 9 congregazioni vaticane che si occupa dell’attività missionaria, soprattutto in Asia e Africa. Un ruolo importante, perché il Prefetto governa oltre un terzo delle circoscrizioni ecclesiastiche del mondo, ha voce in capitolo anche sulla nomina dei vescovi e il suo dicastero possiede un patrimonio stimato in 9 miliardi di euro, in gran parte composto da immobili.
Il numero due della Segreteria di Stato, che ieri ha presieduto la cerimonia nel Cortile di San Damaso per il giuramento di 34 nuove reclute delle Guardie Svizzere, andrebbe a sostituire il prefetto uscente: il cardinale indiano Ivan Dias, che non ha ancora raggiunto l’età pensionabile di 78 anni (il 14 aprile ne ha compiuti 75), ma ha problemi di salute. Al suo posto, come nuovo sostituto in Segreteria di Stato sarebbe nominato l’arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, 63 anni, sassarese, attuale nunzio apostolico a Cuba.
Per l’incarico al vertice di Propaganda Fide si era parlato del cardinale di Sydney George Pell, che ha rinunciato e dell’attuale nunzio in Italia, l’arcivescovo Giuseppe Bertello. Quest’ultimo, 68 anni, piemontese di Foglizzo, andrà invece alla guida del Governatorato vaticano, altra funzione che prevede la porpora. Prenderà il posto del cardinale Giovanni Lajolo, che ha superato a gennaio i 76 anni e sostituirà il cardinale americano Bernard Francis Law, ormai quasi ottantenne, come arciprete di Santa Maria Maggiore.
Tra i candidati ad «ambasciatore» del Papa in Italia, posto lasciato libero da Bertello, si era parlato dell’attuale segretario del Governatorato, monsignor Carlo Maria Viganò, varesino, 70 anni, che dovrebbe invece succedere al cardinale Velasio De Paolis come nuovo presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede. Mentre De Paolis, quasi 76 anni, resterà il compito di delegato pontificio alla congregazione dei Legionari di Cristo.
Come segretario del Governatorato, al posto di monsignor Viganò, si fa il nome di monsignor Paolo Nicolini, direttore amministrativo dei Musei Vaticani.

A favorire la sua ascesa a numero due dell’organismo di gestione amministrativa della Città del Vaticano sarebbe stato il suo lavoro organizzativo e manageriale. Infine, il penitenziere maggiore Fortunato Baldelli, quasi 76 anni, lascerebbe il posto a monsignor Francesco Coccopalmerio, attuale capo del dicastero dei Testi legislativi.

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