Mentre nel mondo della lirica monta la protesta contro la riforma delle fondazioni che gestiscono i teatri, sul tema si registrano, in vista dellincontro fra sindacati e governo previsto oggi, nuove prese di posizione e accuse reciproche fra contrari e favorevoli al progetto dellesecutivo. Ma la situazione provoca ogni giorno nuovi problemi. E ieri lAccademia nazionale di Santa Cecilia ha comunicato di avere annullato la conferenza stampa di presentazione della stagione sinfonica e di musica da camera 2010-2011. Il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro ha difeso la riforma. «Le fondazioni liriche - ha detto rischiano di andare in mano alle banche perché devono chiedere prestiti. Di fronte a questa situazione di profondo rosso siamo intervenuti con un decreto che premia chi lavora». Ancora Giro: «Un teatro lirico in Europa per funzionare ha bisogno di 200-250 unità. Il Teatro dellOpera di Roma ne ha, compresi i collaboratori esterni, mille. Un numero che per un teatro che non lavora molto mi pare esagerato».
Fra i contrari al decreto si è pronunciato lassessore alla Cultura di Firenze, Giuliano da Empoli. «Siamo del tutto solidali con chi protesta contro un provvedimento di riforma che è stato scritto oggettivamente con i piedi. Ma forse lo sciopero non è forse la risposta più indicata».Anche Santa Cecilia annulla il lancio della nuova stagione
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